THE COLLEGE OF PIPING ESSENTIAL TUNES FOR THE PIPER

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo pezzo di Half Piper ringraziandolo per la gradita collaborazione.

Ho recensito per voi (o meglio avendolo acquistato per me ho deciso di …) questo utilissimo Tune Book che,a mio avviso, ogni piper dovrebbe possedere, sopratutto se principiante.

Cos’è:

Bene, questo è il primo di due volumi editi dal College of Piping ove vengono raccolte tutti i tune che un piper dovrebbe conoscere in quanto sono i più famosi o i più eseguiti.

Certo qui si potrebbe disquisire spulciando tune per tune su quale dovrebbe o non dovrebbe entrare nel libro ma così facendo si cadrebbe nel soggettivo e il College of Piping ha dovuto fare una cernita, sicuramente escludendone molte, con un risultato, ritengo, ottimo.

I due volumi sono corredati da un utilissimo CD nel quale i brani presenti su spartito vengono accuratamente suonati su Practice Chanter ad una velocità adatta ad apprezzare ogni abbellimento e tale da rendere più facile l’apprendimento del pezzo grazie anche alle abili spiegazioni da parte di Dougald McNeill circa il modo di suonarlo; da notarsi anche le utili informazioni storiche che vengono date su alcuni tune in particolare.

Le sue sezioni:

I tune presenti nel libro sono raggruppati per tipologia, per tempo e per grado di difficoltà.

Si inizia con le marce in 2/4 e in particolare con Highland Laddie di cui ci viene presentata anche la seconda parte alternativa.

Si prosegue con le composizioni in 3/4 che vengono introdotte dalla famosa Green Hills of Tyrol (ci si spiega che se suonata con i doubling un po’ più aperti la si rende più “effective”). Subito dopo troviamo due pezzi in 9/8 the Battle of the Somme e Dagshai Hills, meglio conoscuta come the Heights of Darghai, anche qui veniamo deliziati con una chicca storica riguardante la sanguinosa battaglia combattuta dai Gordon Highlanders durante la quale George Findlater uscì dalle fila esponendo entrambe le gambe al nemico e incoraggiando i suoi compagni con la cornamusa che stava suonando (fu poi decorato con la Victoria Cross).

Si prosegue con le composizioni in 4/4, Scotland the Brave in testa, per poi passare ai brani in 6/8.

Iniziano quindi gli “slows” : march/air/lament che vengono introdotti da Scots Wha Ha’e.

Infine è il momento delle danze con strathspey, reel, waltz e jig.

In definitiva penso che questo/i volume/i  sono all’altezza della professionalità che da oltre 50 anni contraddistingue nel mondo il College of Piping.

Sempre a mio avviso, il corredare un tune book con un cd nel quale vengono spiegate le singole composizioni costituisce uno strumento didattico indispensabile per il “novice piper” ma utilissimo anche per il piper esperto il quale avrà comunque una base sulla quale poter  sviluppare la propria interpretazione.

Spero di avervi fatto cosa gradita,

Saluti,

Diego