DUNFION BAGPIPES

E’ una fredda ma tersa mattina del febbraio 2004 e mi trovo sul traghetto che collega la costa a sud di Glasgow con la frontistante isola di Arran; con me, chiusa nella sua custodia, la mia cornamusa “Dunfion”; ad attendermi nel porto di Brodick (la città principale dell’isola) Henry Murdo : proprietario, manager nonché unico addetto alla produzione delle cornamuse “Dunfion”.  

Lungo il decorso anno, prima e dopo l’acquisto dello strumento, solo uno scambio di messaggi di posta elettronica, convenevoli di rito e gli auguri per le festività natalizie.  

All’arrivo in porto Henry è immediatamente riconoscibile : alto e magrissimo, con una barba un po’ “caprina” e dall’apparenza allampanata.

Mi carica su una Range Rover che aveva conosciuto tempi migliori e si lancia a velocità sconsiderata lungo una salita in sterrato che s’inerpica verso una cima che poi scopro chiamarsi “Dunfion”.  
Dopo aver passato qualche casa isolata e piccole fattorie, giungo in un pianoro a picco sul mare ove fa mostra di sé una casetta bianca con annesso recinto in cui sguazzano diversi ed inconsapevolmente allegri maialini.
  

Superata in modo drastico qualche difficoltà con la serratura del portellone posteriore, entro in casa attraverso un locale che scopro essere contemporaneamente rimessa per attrezzi agricoli e mangimi vari e laboratorio artigianale.  
Tra mille disparati e disomogenei oggetti individuo un bel tornio a controllo numerico, sgorbie, scalpelli e dime in alluminio satinato.  
Da li si passa direttamente in cucina e, senza dire molte parole, il buon Henry mette a fare il caffè e si arrotola una sigaretta … “very old fashioned” !
  

Scusate la digressione tendente al poetico … ma questa è la dimensione dell’azienda che sta avendo sempre maggior successo, soprattutto negli USA. Henry mi spiega che la caratteristica principale delle sue cornamuse è essere accordate ad un pitch un po’ più basso rispetto alla tendenza attuale; una sorta di ritorno all’antico.

Anche i canneggi hanno misure completamente diverse rispetto alle altre cornamuse “standard” e le proporzioni “ordinarie” non trovano riscontro nei bordoni di Henry Murdo che risultano essere leggermente più corti del solito.

Il suono dei bordoni è ricco, bilanciato e leggermente “ovattato”, il chanter in blackwood è vibrante come si conviene. Nel complesso il suono di una Dunfion è assai diverso da quello delle altre cornamuse comunemente reperibili e questo può essere valutato positivamente o negativamente a seconda dei gusti personali.

Una caratteristica originale e solo da poco tempo comune anche ad altre cornamuse è rappresentata dall’avere all’interno della parte del canneggio dei bordoni destinato a ricevere le “tuning slide”  un inserto d’ottone che, da un lato, preserva il canneggio stesso dall’usura dovuta al continuo sfregamento assicurando nel tempo una perfetta precisione di accordatura mentre, dall’altro, lo rende più solido e al riparo da rotture per l’azione combinata con il “ferrule” che lo fascia dall’esterno. 

La finitura non è ottenuta con l’applicazione della laccatura a vernice bensì mediante l’uso di “olio bruciato”, il medesimo trattamento che è riservato ai legni dei fucili di alta qualità.

Ma il meglio di sé, sotto il profilo estetico, queste cornamuse l’offrono quando sono rifinite non con il solito “combed” ma con gli intagli che Henry riesce a operare sull’intera superficie esterna dei bordoni. Un lavoro tutto fatto a mano secondo vari stili che vanno dal “thistle” allo “zoomorphic” al “dirk handle” (“impugnatura di spada”) con la possibilità anche di personalizzazione mediante l’inserimento delle proprie iniziali.  

Alla mia domanda specifica, Henry risponde di non avere scorte di prodotto finito in magazzino e di essere in grado di produrre dalle 4 alle 8 cornamuse al mese, a seconda dello stile richiesto dal cliente !  

Dopodiché, mi chiede scusa e si assenta per qualche minuto … i maialini hanno fame !