DALLA GUERRA DI CRIMEA ALLE GUERRE BOERE

La guerra di Crimea vide la Francia e la Gran Bretagna alleate con la Turchia contro la Russia. Il conflitto durò dal 1854 al 1856 e, dal 1855, anche il Piemonte Sabaudo si unì alla coalizione che sosteneva la Turchia.

I piper nel 1854 non erano più dei soldati che, per coincidenza, erano anche in grado di suonare la cornamusa e che quindi portavano con sè il proprio strumento anche in battaglia. I piper presenti in Crimea, quindi, erano soldati e musicisti assai diversi dai loro predecessori di Waterloo

L’integrazione nei ranghi e nelle funzioni dell’esercito britannico era ormai completa e le funzioni del piper erano quanto mai articolate e ormai molto ben definite.

Al contrario degli altri musici in forza, il piper continuò ad essere inquadrato nella truppa e quindi a mantenere iscrizione a ruolo, paga e carriera del tutto analoga a quella di ogni altro soldato di linea. Ciò comportava che i piper prendessero parte attiva a tutti i servizi in cui la unità di appartenenza era impegnata, in combattimento come a riposo. Sul campo di battaglia il ruolo assegnato al piper non era quello di combattente, ma di portaferiti o di portaordini. In accantonamento il piper era poi coinvolto in tutti i servizi e le corvè assegnate alla truppa, salvo ovviamente quelli di guardia o di sentinella che richiedevano un militare armato.

In aggiunta a questi incarichi, il piper era poi chiamato ad assolvere anche alla propria funzione specifica legata all’utilizzo della cornamusa come mezzo di segnalazione o di comunicazione, che aveva ormai raggiunto la sua completa definizione.

A partire dal 1820-1830, infatti , era la cornamusa e non più la tromba ad annunciare alcuni servizi legati alla vita quotidiana nel campo o in caserma, quali ad esempio la sveglia, la chiamata ala mensa, il rapporto ufficiali, il rapporto sottufficiali.

A titolo di esempio, si osservi che tutti i reggimenti Highlander e le Scots Guards suonano ancora oggi una “Crimean Reveille” la cui origine risale proprio a questo conflitto. La Crimean Reveille è una succesione di brani in tempo di marcia la cui combinazione sfida ogni logica. Le variazioni da reggimento a reggimento sono le più imprevedibili e la successione dei brani rappresenta un ottimo esempio di come una selezione di brani dettata dall’estro del piper si potesse trasformare in una tradizione reggimentale

Scots Guards : The Soldier’s Return – Grannie Duncan – The Wearing Of The Green – Grannie Duncan – Miss Girdle – Erchless Castle – Hey Johnnie Cope

Black Watch : The Soldier’s Return – Grannie Duncan – Sae Wull We Yet – Grannie Duncan – Miss Girdle – Chisholm Castle – Johnnie Cope

Gordon : Jessie Chisholm – Grannie Duncan – Fingal’s Weeping – Greenwoodside

Argyll & Sutherland : The Soldier’s Return – Grannie Duncan – Sae Will Ye Yet – Miss Girdle – Erchless Castle

Vi erano poi le occasioni formali o cerimoniali in cui il piper era chiamato per esibirsi, quali il compleanno del re o della regina, il ballo della festa di S. Andrea, Hogamany, le cene di gala presso il circolo ufficiali ecc..

Mentre il repertorio suonato in servizio, sul campo di battaglia o durante le marce era composto ormai interamente da Ceol Beag, nelle occasioni formali al circolo ufficiali oltre alla Ceol Beag si ascoltava anche Ceol Mohr. Si può dire che, oltre alle occasioni in cui il piper eseguiva un piobreachaid per il proprio diletto, in servizio la Ceol Mohr era ormai circoscritta esclusivamente a questi ambiti.

Nel corso della cena o della serata venivano eseguiti brani di Ceol Beag in vari momenti. Al termine della cena , o comunque della serata, pipe major aveva il compito di eseguire un piobreachaid marciando solennemente intorno al tavolo.

Le reazioni degli ospiti erano le più diverse, e non stupisca registrare una certa insofferenza anche tra gli ufficiali. Non essendo tutti in grado di apprezzare un piobreachaid, i più vivevano questo momento come un male necessario da sopportare in osservanza alle tradizioni e alle antiche origini gaeliche del reggimento. L’ignoranza della struttura e della composizione di un piobreachaid da parte di alcuni diaristi , del tutto incapaci di riconoscere la differenza tra ground e le varaition, era tale che questi ufficiali ci riferiscano di come misurassero semplicemente la durata del brano in base al numero di giri del tavolo compiuti dal pipe major e di come si augurassero sempre che il piper , per quella sera, avesse deciso di eseguire uno “da pochi giri”, vale a dire uno di breve durata.

Nella seconda metà dell’ottocento non solo i piper sono riconosciuti dalla Horse Guards come tali ma, seppure sempre inseriti a ruolo come militari di truppa, sono finalomente inquadrati in una serie di regolamenti che ne individuano il numero e le funzioni. Le Horse Guards ritengono infatti che, seppure un reggimento Highland dovesse avere dei piper, il loro numero non potesse essere eccessivo per non gravare in maniera sproporzionata sui bilanci. L’equipaggiamento di un piper e la sua uniforme erano infatti diventati particolarmente elaborati – e costosi.

Pertanto il numero di piper “reggimentali”, cioè equipaggiati a spese del reggimento, veniva fissato in un numero che, nel corso del periodo in questione, variò tra i sei e gli otto.

Ogni reggimento aveva un numero di piper almeno doppio, e spesso tra i ranghi vi erano anche altri suonatori dello strumento che preferivano prestare servizio come fucilieri piuttosto che come piper. Come già illustrato, infatti, un piper doveva fare tutto ciò che competeva a ogni altro soldato e, in aggiunta , doveva svolgere molti servizi supplementari come piper senza aver diritto per questo ad alcun aumento di paga. Per molti, quindi, il richiamo esercitato dal prestigio, dall’orgoglio e dall’onore di servire come piper non era sufficiente ad accollarsi un lavoro supplementare non retribuito.

Per risolvere il problema causato dal numero massimo imposto, anche in questa circostanza i singoli reggimenti si diedero da fare in maniera semplice ed efficace, mostrando il consueto scarso entusiasmo nell’applicare le disposizioni delle Horse Guards quando si trattava di modificare gli usi e le tradizioni dell’unità. L’uovo di Colombo consisteva in una auto tassazione che tutti gli ufficiali si imponevano , versando un contributo per l’equipaggiamento dei piper non “reggimentali” proporzionale alle possibilità economiche di ciascuno. Alla luce dello scarso interesse che molti ufficiali mostravano nei confronti della musica della cornamusa, almeno nella forma più complessa della Ceol Mohr, questa consuetudine si può considerare come la manifestazione materiale dell’importanza che i reggimenti scozzesi hanno avuto per la conservazione e per lo sviluppo del piping attraverso i secoli.