La CORNAMUSA in BRETAGNA

L’avvento della GHB in Bretagna rappresenta un evento molto interessante, indicativo di quanto labili possano rivelarsi i confini geografici di fronte allo svilupparsi di esigenze artistiche e culturali.

Ben pochi, alla fine dell’800, avrebbero potuto prevedere che l’introduzione della GHB in terra di Biniou si sarebbe presto rivelata non solo duratura, ma dominante rispetto allo strumento tradizionale.

Andiamo alla storia !

Conosciamo la data precisa dell’ “importazione” del Biniou Braz (cornamusa grande, perché di dimensioni assai maggiori del biniou autoctono) in Bretagna: il 1895.

Fu Charles Le Goffic, noto poeta e storico, a introdurla a Belle Ile en Terre.

Fino alla Seconda Guerra Mondiale la diffusione dello strumento è rimasta limitata, ma ha comunque approfittato della grave crisi del biniou koz (cornamusa antica, perché di origine anteriore, almeno in Bretagna, rispetto alla GHB), caduto praticamente in disuso proprio in quel periodo.

In questi primi anni, si era tentato di utilizzare un chanter che produceva la scala temperata di SI bemolle maggiore, tra l’altro utilizzando una diteggiatura piuttosto semplice. Ma ben presto la qualità del suono del “vero” chanter ebbe il sopravvento.

In seguito, grazie all’impulso fornito dalle “bagade”, ensemble musicali simili alle pipe bands ma fornite, oltre che di tamburi e cornamuse, anche di bombarde (l’oboe medievale bretone), lo strumento si è ampiamente diffuso in tutti i pays, le province bretoni.

La carta vincente per l’espansione dell’uso della GHB in Bretagna è stata la scelta di utilizzarla per rilanciare la propria musica tradizionale, anziché tentare forzature di repertorio scozzese estraneo alle tradizioni culturali della penisola armoricana.

Dagli anni ‘70 in poi, la musica bretone ha rappresentato una delle forze trainanti del Folk Revival, grazie a rappresentanti del calibro di Alan Stivell, di cui forse si possono discutere alcune derive “commerciali” ma del quale non si può disconoscere il ruolo guida in questo contesto.

All’interno di questo genere musicale il biniou braz ha trovato ampio spazio e ai giorni d’oggi, con oltre un secolo di tradizione alle spalle, esso rappresenta uno dei colori caratteristici della musica popolare bretone.

Questo capitolo di storia musicale dovrebbe far riflettere tutti coloro che guardano all’arte come a un qualcosa di rigido ed immutabile.

A differenza dell’Irlanda, il repertorio popolare bretone differisce notevolmente da quello scozzese ed è incentrato massimamente su danze.