The Piper’s House

(parte prima)

I “McKays of Raasay” sono molto noti nel mondo del piping. I suoi due esponenti John e Angus, padre e figlio, hanno tuttora (a circa duecento anni di distanza) un’importanza fondamentale nella storia della musica per cornamusa.

John McKay è noto per aver trasmesso in forma orale le proprie versioni di ceòl mòr ad Angus, il quale ne ha trascritti e pubblicati alcuni nel 1838, ed altri ce li ha tramandati in fogli manoscritti. Angus costituisce un importante anello di congiunzione tra l’antica tradizione di trasmissione orale dei brani e l’attuale tecnica di notazione scritta. Ma, a dispetto della sua fama, la nostra conoscenza del personaggio spesso finisce qui: l’unico altro aspetto che molti pipers conoscono di lui, infatti, è la cosiddetta “pazzia di Angus McKay” e la sua fine: annegò nel fiume Nith nel tentativo di fuggire dal sanatorio di Dumfries, dove era stato ricoverato per problemi di salute mentale che avevano posto fine alla sua carriera.

Hugh Cheape e Decker Forrest, dello Scotland’s Gaelic College di Skye, si sono recati sull’isola di Raasay per saperne di più e recuperare parte dell’eredità lasciata da questa importante famiglia. La prima scoperta è stata una lapide, fissata su una pietra, che segna il luogo di sepoltura di John McKay, nell’angolo di nord-ovest della cappella di Kilmoluag. La cappella è un imponente edificio all’interno di una struttura dedicata a Moluag, un santo del VII secolo seguace di San Colombano.

Il breve testo scolpito nella lapide, in inglese e in gaelico, recita:

“Questa lapide commemora John McKay di Raasay 1767 – 1848. L’ultimo grande piper a prendere lezioni dai McCrimmons. È stato il più grande musicista, compositore e insegnante del suo tempo, e grazie ai suoi illustri allievi -John Bàn McKenzie, Angus McPherson, Donald Cameron e i suoi quattro figli- la tradizione esecutiva della grande musica è stata fedelmente trasmessa a tutti i top pipers dell’era presente.”

I due studiosi si sono imbattuti nella lapide di Kilmoluag durante una prima visita a Raasay nel luglio 2009. John McKay era nato e vissuto a Eyre (Oighre, nella grafia locale), nella parte sud dell’isola, ma non avevano trovato segni di dove sorgesse la sua casa natale; cosa forse più significativa, non c’era un’anima in grado di indicarla. Era forse andata smarrita la conoscenza del luogo di nascita di una delle più grandi dinastie del piping scozzese? No, grazie a Rebecca McKay di Osgaig. Rebecca è la moglie di Calum Don McKay, discendente di Dòmhnall Ruairidh, o Dòmhnall Mac a’ Phìobaire, il fratello di John, e conosce la casa di Oighre dove John ha vissuto con la famiglia. Nella tradizione locale essa è nota sia come “the Piper’s House”, sia come Tobht’ Taigh a’ Phìobaire, dove tobhta indica una casa disabitata e in rovina.

Con la guida di Rebecca, è stato possibile rintracciare la casa di Oighre. Benché in rovina, la Piper’s House è una struttura imponente: la costruzione è lunga oltre 15 metri e larga poco meno di 6,5; lo spazio interno è diviso in due da una parete in pietra. L’ingresso e due, forse tre finestre, si affacciano sul prospetto, rivolto a sud-est. La casa si erge su una collinetta, a 76 metri sul livello del mare, al centro di una valle. È un ottimo esempio di costruzione che gli storici dell’architettura chiamano “longhouse” o “byre-dwelling” [letteralmente, “lunga casa” o “dimora-stalla”, ndt].