DAVID KIRKPATRICK : UN MAD PIPER DIETRO LA LINEA GOTICA

David Kirkpatrick(le fotografie di quest’articolo sono tratte dal libro “Il bracciale di sterline” di Matteo Incerti e Valentina Ruozi)

prima parte

  I piper in battaglia : evoluzioni  nel  XX secolo

L’immagine iconografica di una colonna di truppe scozzesi in marcia su un campo di battaglia guidati dal suono delle cornamuse è stata in effetti una realtà su tutti i campi di battaglia per almeno un paio di secoli. A partire dagli inizi del ‘900, però, si è avuta una evoluzione epocale  con l’introduzione massiccia di armi  di precisione e di armi automatiche , che rendevano di fatto impossibile realizzare le manovre in ordine serrato che avevano da sempre caratterizzato il  movimento delle truppe. La possibilità  per ogni umile fantaccino di colpire con successo un bersaglio a più di duecento metri con il proprio fucile di ordinanza e la disponibilità di un caricatore con cinque o dieci colpi a disposizione  costringevano ogni soldato a muoversi con cautela,  in ordine sparso, sfruttando ogni riparo possibile e , per quanto possibile, tenendo la testa ben al di sotto della quota del parapetto di una trincea.   Anche i piper furono costretti a tenere un comportamento analogo e , preso atto della situazione, lo stesso Ministero della Guerra Britannico emanò nel 1915

 un ‘ordinanza in cui si proibiva formalmente ai piper di suonare  se non nelle retrovie. I piper furono così costretti a rinunciare a suonare in azione e a dedicarsi a compiti secondari, come quello di portaferiti o di serventi  di  mitragliatrice o di mortaio. Per questo motivo , quando un piper suonava materialmente durante un’azione,  la sua era considerata di per sè  un’azione fuori del comune che spesso veniva premiato con onorificenze (come per Damien  Laidlaw,  cui fu attribuita la Victoria Cross per aver suonato alla battaglia di Loos nel 1916) o almeno la prima pagina dei giornali (come Scott Taylor, che suonò camminando davanti al suo blindato su un ponte in Iraq nell’offensiva dei 2004)

  David Kirkpatrick

David Kirkpatrick  è nato a Grivan, Ayrshire, l’11 maggio 1924 e  ha iniziato a suonare fin dall’età di sette anni. Il  suo primo insegnante è stato Wully Carwell, PM della locale banda di boy scout, e successivamente ha suonato con diversi PM, prima nell’esercito e poi, nella vita civile, nella Girvan Britsh Legion Pipe Band.

Fu chiamato alle armi nel 1942 dove, dopo un breve periodo negli Argyll & Sutherland Highlanders, ha prestato servizio prima nella Highland Light Infantry e poi nelle forze speciali  SAS (Special Air Service).

Durante la guerra fu impegnato in combattimento in Africa, in Albania e in Italia ed è stato decorato con  la  oak leaf gallantry award per aver suonato la cornamusa in   combattimento.

David Kirkpatrick nel 1944

Dopo la guerra ha messo su famiglia ed ha avuto quattro figli, e a tutti e quattro ha insegnato a suonare la GHB. Oggi gode di buona salute e, di quando in quando , si diletta ancora a suonare con la Girvan British legion PB.

   1944-1945: La fase finale della campagna d’Italia

Durante la campagna d’Italia, le forze tedesche avevano organizzato una serie di linee difensive disposte trasversalmente rispetto alla dorsale appenninica e il superamento di ciascuno di questi sbarramenti fu per gli alleati un vero e proprio calvario.

I combattimenti lungo la linea Gustav tra il 1943 e il 1944  furono  solo la prima fase della guerra in Italia e si ebbe la dimostrazione più clamorosa di come  una macchina da guerra moderna, poderosa e complessa  potesse  facilmente essere bloccata da truppe in inferiorità numerica e di mezzi ma ben trincerate in posizioni strategiche.

Dopo aver incassato amaramente tale esperienza, gli Alleati si trovarono di nuovo, a metà del 1944, a dover superare un secondo sbarramento impressionante: la linea Gotica che andava da la Spezia a Rimini, passando per tutto lo spartiacque appenninico Tosco-Emiliano fino alla Romagna.

Dopo il primo tentativo dell’operazione Olive nell’agosto 1944, respinto praticamente senza alcun risultato, gli Alleati si rassegnarono a trascorrere  i mesi invernali dedicandosi esclusivamente ai preparativi della grande offensiva che sarebbe stata lanciata nella primavera del 1945 e che si sarebbe poi rivelata decisiva.

Durante questo periodo di forzata inattività , gli unici combattimenti erano quelli sostenuti dalla formazioni partigiane, già da tempo appoggiate dai servizi segreti e dalla forze speciali alleate ma che, a partire dall’autunno 1944, furono ulteriormente e più massicciamente sostenute sia dal punto di vista del coordinamento e del comando si adal punto di vista dell’equipaggiamento e dell’armamento.

In questo quadro, il servizio segreto militare britannico  SOE (Special Opereation Executive)  individuò e sostenne direttamente alcune formazioni partigiane attive sull’appennino Emiliano e con una di esse organizzò e portò a compimento ad Albinea, alle porte di Reggio Emilia, l’operazione “Tombola”.