Piper Kenneth McKay alla battaglia di Waterloo

PRESENTAZIONE


Con questo articolo cominciamo in questa sezione del sito la pubblicazione di alcuni profili che riguardano i più importanti piper del presente e del passato. In tale ambito andremo a inserire, a pieno titolo, anche i ritratti di quei piper che hanno prestato nel corso dei secoli servizio nei ranghi dei vari reggimenti Highlanders e che, nel loro ambito, nell’immaginario dei loro contemporanei e nel mondo del piping in generale, costituiscono delle vere e proprie “icone”.

I ritratti dei vari piper militari sono il frutto del lavoro di ricerca e dell’amore che uno dei nostri compagni di viaggio nutre per entrambe le materie: il piping (teoria e pratica) e il British Army (storia e tradizioni); è a Mario Tomasone, pertanto, che va il mio personale ringraziamento e, sono certo, l’apprezzamento di voi visitatori e lettori del sito.

Le icone: da Kenneth MacKay a Scott Taylor

La fama derivante dal successo artistico personale di un piper  militare è un fenomeno recente.

Prima degli anni ’60 del XX secolo, i piper di maggiore fama erano infatti esclusivamente i militari protagonisti di atti eroici.

I musicisti di maggiore valore e di grande abilità sono sempre stati riconosciuti, ma esclusivamente all’interno della comunità dei piper .

I profili dei personaggi  che verranno qui presentati sono caratterizzati pertanto maggiormente incentrati sulle gesta sa essi compiute sul campo e comunque penso possano essere di un qualche interesse anche per il piper moderno, in quanto costituiscono parte della storia e della leggenda di questo strumento.


      Kenneth MacKay

 

Il 18 giugno 1815  le truppe alleate al comando del Duca di Wellington si trovavano schierate  su una linea che si estendeva per circa due chilometri secondo l’asse ovest-est immediatamente dietro la cresta della collinetta che domina  fattorie di La Haye Sainte e Hougoumont, poca distanza a sud  dal villaggio di Waterloo.

Dopo un bombardamento fittissimo  ad opera degli ottanta pezzi da sei e dodici libbre della Grande  Batterie, la Grande Armée napoleonica si mise in moto e, dalle 11:00 alle 19:00 di quella giornata memorabile, le truppe di Wellingon furono investite quasi senza soluzione di continuità  dagli assalti  francesi. Dalle 11:00 alle  14:00 le truppe  che investirono le formazioni alleate furono quelle della cavalleria media, pesante e leggera, senza supporto di fanteria.

Le ondate di cavalleggeri costrinsero la fanteria di Wellingotn a disporsi in quadrato e le continue cariche  di cavalleria mandata all’assalto dal maresciallo Ney costrinsero i fanti a rimanere in quadrato per quasi tre ore.In questa fase della battaglia, i Cameron Highlanders furono pesantemente investiti dai corazzieri del 5° reggimento e il quadrato difensivo degli Highlanders teneva duro, ma con molta sofferenza.

Dopo alcune ore di combattimenti, Kenneth MacKay decise di dare nuova grinta ai suoi commilitoni, così uscì all’esterno del quadrato ed eseguì Cogadh no Sith (War or Peace), un Piobreachaid usato come gathering del clan Cameron.

Il terreno all’esterno del quadrato era pericoloso, percorso dai cavalleggeri francesi che si stavano riorganizzando dopo l’ennesima carica   e battuto di tanto in tanto dai colpi delle batterie di artiglieria a cavallo , sia francese che alleata , che si erano portate più prossime alla zona di combattimento.MacKay eseguì il brano dando ai suoi uomini nuova grinta e saldezza. Così, quando rientrò nel quadrato i Cameron si erano ormai ripresi e nulla di quanto li investì nel corso di quel pomeriggio formidabile  li avrebbe più scossi dalla posizione che occupavano.
MacKay uscì incolume dalla battaglia, e al suo ritorno in patria fu onorato da Re Giorgio III in persona, che gli offrì un set di cornamuse impreziosite con mounts d’argento.