LA CORNAMUSA IN SCOZIA DAL 1707 AL 1746

(Questo articolo è parte di un ben più ampio inquadramento storico riguardante la GHB realizzato da Mario Tomasone e inserito nel vol.3 della collana di CD Rom tutor editi dal BIG – n.d.r.)

Il 1707 è una data fondamentale nella storia della Gran Bretagna: segna infatti l’unione dei parlamenti di Scozia ed Inghilterra in un unico organismo legislativo competente su tutta l’Isola.

L’unione delle corone di Scozia ed Inghilterra era già avvenuta nel 1603 con l’ascesa al trono di Giacomo VI Stuart, ma negli anni successivi si ebbero numerosi sconvolgimenti che portarono prima alla caduta della monarchia e alle istituzione del governo parlamentare, quindi alla restaurazione  della casa Stuart con Carlo II e Giacomo II.

Quest’ultimo  venne deposto nel 1688, dopo soli tre anni di regno, a favore di Guglielmo di Orange, L’unione dei parlamenti del 1707 segna, quindi, il momento di massima pressione da parte del governo di Londra per assicurarsi il controllo del paese, ancora diviso tra sostenitori della vecchia e della nuova casa regnante.

Anche dopo l’unione dei parlamenti  la  Scozia rimase in buona parte fedele ai pretendenti della casa Stuart  che per ben tre volte (nel 1709, 1715 e 1745) riunirono le forze dei loro sostenitori, i cosidetti Giacobiti,  per tentare di riconquistare il trono con la forza delle armi.

L’ultimo tentativo, quello del ’45, si concluse con la disfatta definitiva dei Giacobiti a Culloden ad opera dell’esercito lealista guidato dal Duca di Cumberland.  

Durante le guerre giacobite, in entrambi gli eserciti contrapposti si potevano trovare truppe prevalentemente o interamente composte da Scozzesi.

Negli eserciti lealisti  si trovavano perlopiù unità composte da uomini provenienti dal sud della  Scozia, i cosidetti Lowlanders,  ma a Culloden tra le truppe di Cumberland vi era almeno una unità di Highladers.

Le forze Giacobite erano assai eterogenee, formate com’erano da unità di Lowlander, di Highlander e addirittura, grazie al gioco delle alleanze internazionali, di reggimenti di fanteria regolare spagnola o francese, In quegli anni entrambi gli eserciti andarono in battaglia accompagnati dal suono della cornamusa.  

Gli Highlander, infatti, scendevano in campo come era loro tradizione, sia che combattessero per i giacobiti che per i lealisti:  armati di tutto punto ,  guidati da un chieftain, dallo stendardo e dal piper del poprio clan In questo periodo il repertorio era lo stesso, sia che il piper si trovasse sul campo di battaglia sia che suonasse nella tranquillità delle sale del proprio paese natale:  era quello della tradizione gaelica.

La musica era essenzialmente Ceol Mohr, la “grande musica” oggi nota come Piobareachaid, a cui si aggiungevano alcuni temi di canti popolari adattati alla scala del chanter.  

La funzione della musica della cornamusa negli eserciti dell’epoca era quella di incitare gli uomini prima del combattimento e di sollevarne lo spirito, ricordando loro di appartenere ad un popolo tradizionalmente guerriero e irriducibile.

Il piper eseguiva brani dedicati a un certo personaggio eroico o a un certo episodio storico nella fase in cui le forze andavano schierandosi in campo.
Quando avveniva il vero e proprio combattimento, quasi sempre veloce e furioso caratterizzato dalla tattica denominata “Highland Charge”, anche il piper vi prendeva parte, riposta la cornamusa e messa mano alla spada.

In marcia la musica era scarsamente eseguita. Le strade dell’epoca, sopratutto in Scozia, non consentivano ad un esercito in armi di procedere in colonne ben ordinate avanzanti con passo cadenzato, ma gli uomini avanzavano su sentieri stretti e sconnessi, spesso con difficoltà.

Non aveva senso, pertanto, avere musici che eseguissero brani da marcia o tamburi che segnassero la cadenza.
A maggior ragione, quindi, la cornamusa rimaneva nella sacca del piper durante la marcia.

Tutt’altra cosa i bivacchi, momento istituzionalmente dedicato al racconto, al canto e alla musica.  

Negli ultimi anni di questo periodo si assiste anche, per la prima volta, alla raccolta, alla  trascrizione e, in alcuni casi , alla pubblicazione a stampa dei primi volumi che raccolgono brani tradizionali per cornamusa.  

Questi furono anche gli anni che segnarono il tramonto e la fine di un’intera società.

A distanza di pochi anni dall’ultima ribellione Giacobita, infatti, la Scozia verrà quasi completamente de-gaelicizzata e la tradizione musicale della cornamusa riuscì a sopravvivere  quasi esclusivamente grazie alla sua forte associazione all’esercito Britannico.

Il primo reggimento di Highlander fu infatti inserito nell’Esercito Britannico  nel 1735, ma  prima di questa data esistevano già delle “compagnie indipendenti” inquadrate militarmente cui erano deputate funzioni di polizia nelle aree più remote. Proprio queste compagnie provenirono  gli uomini e i quadri che avrebbero dato vita al primo reggimento di Highlander, il 42° reggimento di linea noto anche con il nomignolo di “Black Watch”.

L’Esercito Britannico comprendeva altri reggimenti scozzesi di più antica fondazione, ma tutti Lowlander.

In base alla loro regione di origine, non ci si aspetterebbe che queste unità avessero dei piper.
Eppure un dipinto del 1684 che raffigura la distruzione del molo di Tangeri da  parte do truppe Britanniche mostra chiaramente quattro piper e, all’epoca, a Tangeri l’unico reggimento Scozzese  presente era il 1st Regiment, the Royal Scots, per cui si può concludere che anhe i reggimenti Lowlander avessero dei piper.

Diversi ricercatori hanno cercato di stabilire con maggiore esattezza la data in cui, per la prima volta, la Grande Cornamusa delle Highland è stata usata dalle truppe Britanniche.

Senza entrare ulteriormente nel dettaglio,  i riferimenti temporali fin qui richiamati consentono di affermare che gli Highlander vennero inquadrati nell’esercito Britannico in un periodo in cui la società e la cultura gaeliche erano  ancora vive, vitali e diffuse.

Di conseguenza, questa circostanza è sufficiente per affermare che i piper nell’esercito avevano compiti,  funzioni e repertorio del tutto analoghi a quanto ci si aspettava da loro nell’assai meno organizzata, semi-tribale, struttura militare dei clan.