The Lady and The Piper

Un album da sogno … emozioni e virtuosismo garantite !
parola di Gordon Walker e di Isla StClair

(al 3.12.06 : 77 letture)

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Questo  è un album magico !

E’ un album che riesce a creare un’atmosfera di forte tensione grazie all’incredibile voce di Isla StClair.
Un’interpretazione fatta di accenti forti, di sussurri e di silenzi che, a volte, risultano ancora più espressivi e gravidi di emozioni.

Di fianco alla voce di Isla St.Clair “the Lady” ecco il “Piper”, e che Piper !
Un Gordon Walker brillante e funambolico. Fingering e tempo, come al solito, assolutamente perfetti.
Non c’è una grace note o un doubling che non siano al loro posto e che non siano chiaramente intelligibili, a prescindere dalla velocità di esecuzione.

La presenza di due strumenti nello stesso album : “voce” e GHB, l’architettura stessa dell’album e la selezione dei brani contenuti, fanno sì che questo CD possa essere immediatamente apprezzato anche da chi si è da poco avvicinato all’ascolto della GHB o è alla sua prima esperienza.

E’ un album di “facile” ascolto ma che soddisfa pienamente, con diversi livelli di lettura, sia il profano che l’appassionato più esigente.

La struttura del CD si basa sull’esposizione dei medesimi brani proposti, una volta con la “voce” e l’altra con la cornamusa in una sorta di dialogo/confronto che rende ancora più interessante l’ascolto consentendo di assaporare emozioni diverse a seconda della versione e di cogliere al tempo stesso le profonde differenze di “trascrizione” e di “lettura” tra le esecuzioni vocali e le corrispondenti esecuzioni strumentali.

I brani in scaletta sono dei classici assoluti che affondano le loro radici nella più profonda tradizione culturale scozzese sia letteraria che musicale che storica.

A liriche scritte dal grande poeta Robert Burns quali “Ae Fond Kiss” o “My Love is Like a Red Red Rose” o ancora “A Man’s a Man For a That”, si alternano brani musicali che sono dei veri e propri “must” della folk song scozzese e al tempo stesso delle pietre miliari della musica per GHB.
Si pensi infatti a brani quali “Scots Wha Hae” o “Bonnie Dundee” o ancora “Highland Laddie”.

Per come detto in apertura, vi sono poi dei brani assolutamente magici :
suoni, voci e silenzi che catturano l’ascoltatore, lo estraniano completamente dal proprio reale facendolo fluttuare sull’onda di emozioni talmente profonde da creare, al cessare della musica, un tangibile senso di vuoto e di sospensione.

Tra questi, troviamo brani quali “The Land of The Leal” (struggente versione cantata della notissima Scots Wha Hae) o la splendida “51 Highland Division’s Farewell to Sicily” (emozioni di guerra adagiate sulle note di una conosciuta melodia “Farewell to the Creeks”e  riproposta in versione alquanto diversa e originale da Alberto Massi nel suo “A Call From Afar”) dove alla voce di Isla StClair fa immediatamente seguito il suono dolce di una smallpipe sapientemente gestita dalle mani del grande Gordon Walker, o ancora “MacCrimmon’s Lament” altro grandioso duetto tra i due interpreti con una cornamusa che sembra quasi “uscire dalle nebbie dell brughiere”.

E poi : The Battle of Sheriffmuir, The Back O’ Bennachie, Queen Mary, Barren Rocks of Aden (di cui Gordon Walker offre l’intera versione in 4 parti), Cameron Quickstep, The Atholl Highlanders e molti, molti altri brani ancora.

La voce e la cornamusa !
Probabilmente due tra i più possenti e arcaici strumenti musicali, si ritrovano intimamente legati in questo album, prodotto e distribuito dalla Highland Classics, grazie al genio interpretativo di due tra i massimi esponenti e ambasciatori della cultura musicale scozzese.

Un album che non può mancare nella discoteca di ogni piper e che, a distanza di diversi anni dalla sua pubblicazione, conserva ancora integro fascino e freschezza.