Museo degli strumenti musicali in Roma ….

[b] …. ma una cornamusa ……? [/b]
(al 3.12.06 : 91 letture)

[img]https://www.bagpipe.it/uploads/img4426e654af6bd.jpg[/img]

Se Roma è celebre per i suoi tanti monumenti e per le sue famosissime chiese e Basiliche,
meritano una nota di riguardo anche i musei più piccoli e sconosciuti, talvolta nemmeno segnati sulle guide.

E’ il caso questo, di un Museo racchiuso in una meravigliosa palazzina, un tempo sede dell’ ex caserma “ Principe di Piemonte”.

Situato proprio accanto alla Basilica di Santa Croce, a pochi minuti a piedi dall’altra grande Basilica di San Giovanni, il museo racchiude una stupenda collezione di strumenti musicali dai tempi più remoti fino a circa il  XVIII secolo.

Alcuni pezzi unici appartenuti a Benedetto Marcello o il pianoforte del padovano Cristofori, “inventore” di questo strumento, sono  a disposizione dello sparuto pubblico, generalmente scolastico, in visita.

Il museo, creato nel 1964 dal tenore Evangelista Gorga, comprende anche una grande raccolta delle opere dello stesso.
Nato nel 1865 Gorga, fu il primo interprete nella Bohème di Puccini ma abbandonò presto, la sua acclamata carriera per potersi dedicare alla sua vera passione: il collezionismo.

Da vedere la raccolta di strumenti musicali  popolari importati da tutto il mondo e la collezione di strumenti giocattolo fatti con materiali vari, dal legno pregiato alla latta per finire alla plastica.

Come Piper, la mia speranza era quella di trovare una selezione di cornamuse o pive o zampogne e, animato da tale sentimento, ho varcato la soglia del vetusto palazzo e ho iniziato ad addentrarmi per sale e corridoi ….

Nella prima sala sono in mostra i primi strumenti musicali a fiato, corni, fischietti e strumenti a percussione appartenuti ai greci, agli antichi egizi , ai romani.
Di questi ultimi bellissimi, i sistri, i crotali e i vari accessori fabbricati utilizzando l’osso, come i plettri.
[b][i]… e le cornamuse ?[/b][/i]

Passo alla seconda sala contenente gli strumenti “esotici” provenienti dalla Cina,dal Giappone, dalla Persia, Africa e Oceania
[b][i] … cornamuse… ancora nulla ! [/b][/i]

La terza sala, come per sdrammatizzare un poco l’atmosfera, è riservata agli strumenti popolari !
[b][i]Eccoci ! qui le troverò senz’altro ![/b][/i]

…… mandolini, Launeddas, arpe, citri, una serie considerevole di strumenti “popolari” dalla balalaika russa, alla bandurria spagnola.
[b][i] …. ma la Piva, la Zampogna e, in genere, le cornamuse non erano strumenti popolari ? [/b][/i]

Mi sposto infine, nella quarta sala, l’esposizione degli strumenti meccanici: carillon fatti a ciondolo, usati come tabacchiere e degli enormi strumenti a rullo costituiti da canne di legno e metallo.
[b][i]Qui non potevano esserci di sicuro![/b][/i]

Entriamo quindi nella quinta sala del museo, dove sono presenti gli strumenti “portatili”.[b][i]
Ancora un fremito di speranza ….[/b][/i]

…. piccoli clavicembali, flauti e vari clarinetti, strumenti da “serenata” , da caccia e arpe per i suonatori ambulanti.
[b][i]Cornamuse ? Niet ![/b][/i]

Gli strumenti per la musica militare trovano il loro posto, nella sesta sala: tamburi, padiglione cinese, strumenti vari a fiato, il Bass-Horn ecc.
[b][i]Ah beh … questa è la volta buona ! … Qui la troverò una War Pipe … macché !!![/b][/i]

La settimana sala mi introduce nel clima austero e asciutto dal quale il museo ha avuto inizio: trovo infatti gli strumenti per la musica in chiesa : campane, trombe marine, organi per la processione,harmonium e varie.
[b][i]Qui davvero avevo poche speranze … ![/b][/i]

Prima di approdare all’atrio principale, passo per l’ottava sala che ospita gli strumenti per la musica da casa:
[b][i]…. forse una Kitchen Pipe, almeno una piccolina ?[/b][/i]

… pianoforti di tutte le forme, arpe, strumenti “virginali” ( strumento con una sola corda per nota ,vennero poi sostituiti dalle spinette ) in miniatura.

Si giunge ora alla magnifica grande nona sala, dove sono racchiusi i gioielli dei secoli XV e XVI.
[b][i]Siamo nei primi anni della Great Highland Bagpipe … chissà !??[/b][/i]

… trovo una tromba del 1461, cornamuti torti del 1524, flauti traversi, sordoni, un clavicembalo costruito nella splendida Lipsia nel 1537 da Hans  Muller, poi spinette pentagonali, liuti trasformati in mandole, insomma una gioia per gli occhi.
[b][i]Ma di cornamuse … nisba![/b][/i]

Mi sento un po’ scoraggiato !
Le sale continuano fino ad arrivare alla sedicesima : il percorso, per gli amanti della musica e della sua storia, mette i brividi: cembali scolpiti e dorati,viole d’amore, corni inglesi intarsiati.

Di grande rilevanza e come “chicca” finale, il primo esemplare in assoluto di pianoforte realizzato, come dicevamo,da Bartolomeo Cristofori nel 1722.
L’evoluzione tecnica al clavicembalo, lo trasformò nello strumento detto “fortepiano”, in quanto arricchito da dinamiche che permettevano, all’esecutore, nuove potenzialità espressive.

La visita giunge al termine .

Esco dal museo frastornato, come tornando da un spedizione nel tempo.

Roma mi accoglie di nuovo, caotica come sempre e ben altri suoni echeggiano nell’aria ma l’armonia e l’arte respirate e complice anche una meravigliosa pinta di birra chiara, servitaci nella vicina birreria Santa Croce, mi  ricorda che l’uomo e le sue mani, sono in grado non solo di suonare ma di realizzare strumenti, in grado di emettere suoni  che arrivino, nel corso dei secoli a colpire il cuore e la mente, di quei viaggiatori in grado di recepirli e comprenderli.
[b][i]
…. si, va bene ! ….. ma una cornamusina piccina picciò ???[/b][/i]