Lettera Aperta a Alberto Massi

Considerazioni semiserie, più serie che semi ma espresse in modo semi …. boh ! vabbè… ci siamo capiti
(al 2.12.06 : 95 letture)

A differenza di tanti strumenti musicali, che vengono suonati e in qualche modo “dominati” da noi bipedi, ho spesso la sensazione, che sia questo strumento, la cornamusa, a volte  a dominarmi.

Il primo approccio non è stato facile, pensi :
[b][i]“dai che ci vuole, ora soffio li, schiaccio di la, muovo le dita come faccio tutti i giorni sul chanter, vabbè, questo è più grosso e i buchini più larghi.. ma ecchè cacchio ce la farò” !!![/b][/i]

Poi la provi:
la presenza inquietante dei 3 bordoni che ti guardano dall’alto e sembrano dirti[b][i] “ma chi è questo qua” ? [/b][/i], soffi nella sacca e si sente un suono inquietante e lamentosamente rasposo.

Ti dicono: [b][i]“ dai ora da un colpo secco con la mano sulla sacca e fai partire i bordoni”[/b][/i], ma invece quelli, che continuano a pensare a chi cacchio sei, non ne vogliono sapere di partire e difatti al posto loro parte un suono acuto e stridente degno di un gargarismo della Callas nei suoi momenti peggiori.
E mentre ti contorci, diventando rosso e poi blu,  cerchi di muovere le dita che nel contempo è come se si fossero fossilizzate diventando come marmo di Carrara.

Senti una voce lontana che ti consiglia :[b][i] “ faaaaaaaaaaaaiiiiiiiiii la scaaaaaaaaaaalaaaaaaaaaaaaa..”[/b][/i] e tu ormai sei senza fiato, assomigli a un quadro di Picasso e l’unica scala che hai in mente è quella del vicino pronto soccorso del San Giovanni.

Passati alcuni giorni? Mesi? Anni? di questa solfa, rimpiangi a volte quei bei momenti in cui, montando l’argenteo e fiero flauto traverso, quello partiva senza tante cerimonie e pinzillacchere varie.

Mica lo devi corteggiare quello, mica devi accordarlo piano piano, sperare che non ci sia troppa umidità, troppo freddo, troppo caldo, il seasoning, l’ancia morbida/dura/medio/alta/bassa/grassa..
Quello, il flauto, non ti chiede nulla, solo di suonarlo in maniera decente..

Ma tornando a noi: ora il momento brutto è passato.. pensi.. la sacca parte bene, i bordoni anche (ormai ci conoscono), il soffio è regolare…ma.. cominci piano piano a  scoprire altre cose:
la cornamusa è uno strumento vivo, anzi come diceva  Gene Wilder in Frankestein Junior[b][i],  “è vivo vivo vivoooo”.[/b][/i]

Come te anche lei ha i suoi acciacchi e subisce le conseguenze delle mutazioni climatiche.
Se fa freddo o caldo o è umido, cambia tutto, anche la quantità di saliva che fuoriesce dopo una bella suonata.
Sono un suonatore umido è vero, ma la bava che secerno in estate non è nulla a paragone di quella che, come una lumaca tirolese (boh?)  mi esce dalla sacca in inverno… e allora scopri che bisogna  accudire più spesso questo sacco a 3 canne, che devi smontarlo, asciugarlo, pulire le ance dei bordoni, magari fargli qualche coccola, una carezza due paroline gentili come si fa con i fiori.. perché no?

Poi , grazie a un energumeno che piomba giù trimestralmente dalla Toscana come un missile a testata multipla, ti accorgi che le cose importanti nella vita sono altre, oltre a quelle che i tuoi genitori ti hanno cercato di insegnare: [b][i]
“ Hai accordato i bordoni? Hai messo il chanter in ottava? I doubling sono anticipati, i throws d potrebbero venirti meglio, attento ai crossing noises, ti puzzano i piedi? Ma sei sempre stato così pelato” ?[/b][/i]

Ma accidenti, sono proprio queste le cose, che , pur maledicendole, ti fanno amare questo strumento, ti fanno capire a parte gli scherzi, come, partendo da delle buone basi tecniche ( e cercando di mantenerle ), i brani possano prendere una loro forma.
 
E’ uno strumento che ti metterà sempre in discussione, che risentirà dei tuoi stati d’animo, in bene o in male, che potrà farti volare o sbattere con il culo pesantemente a terra, che potrà farti sentire in pace con il mondo o delle irrimediabili seghe.

Caro Albe, per molti di noi ormai, sei come il maestro Joda di guerre stellari, lui aveva molti meno capelli di te e era anche un tappo, ma come te è un grande maestro.

A noi non interessa sollevare astronavi e combattere contro Dark Fener ( però se ci presentassi la principessa Leila non sarebbe male), ma suonare bene, crescere musicalmente, avere il controllo della “bestia” e delle dita, riuscire in fondo, a esprimere bene i brani che stiamo suonando questo si.

Aspettiamo Cannara e le tue tirate d’orecchie (… se tutto va bene).

Francesco