Act of Proscription

una interessante presentazione di uno dei più controversi atti legislativi post-Culloden !

Pubblicato sul vecchio sito BIG il 15/6/2006 (103 letture) + (al 2.12.06 : 26 letture)

Ogni tanto si sente parlare del fatto che dalla meta’ del 1700 all’inizio del 1800 in Scozia era proibito suonare la cornamusa e cio’ veniva dettato dall’Act of Proscription.
E’ un opinione diffusa anche nel mondo degli intellettuali del piping; non trova, pero’, riscontro in quello che ci riporta la Storia e le analisi dei fatti documentati.
Per un senso nazionalistico e di “diamo contro agli inglesi comunque” si e’ sempre assunto questo concetto come un “cosi’ e’ e maledetti gli inglesi”.

Quanto segue e’ un piccolo lavoro di raccolta ed analisi dei fatti le cui fonti sono ricercabili in alcuni testi (che elenchero’ in chiusura) e sul forum www.bobdunsire.com/cgi-bin/ubb/ultimatebb.php

Scozia, 16 aprile 1746.
La disfatta di Culloden mette la parola fine alla rivolta giacobita scoppiata in Scozia nel 1745. L’esercito reale del Re Giorgio II Hannover comandato dal Duca di Cumberland, sconfiggendo l’esercito scozzese (in gran parte formato da clan delle Highland) eliminava le possibilita’ di Charles Edward Stuart (anche detto Bonnie Prince Charlie) di riprendere possesso di quel trono che era stato di suo padre James VII of Scotland e James II of England.

La persecuzione seguita alla disfatta porto’ all’emanazione del famigerato Act of Proscription con valenza dal 1 agosto 1747.
Questo atto reale faceva parte di una serie di misure volte a stroncare sul nascere le possibilita’ di rivolta degli scozzesi e ad inibire qualsiasi tentativo di ripresa dei moti giacobiti. In effetti fu una delle concause che determino’ la caduta del sistema dei clan.

L’Act of Proscription riprendeva ed enfatizzava maggiormente il Disarming Act del 1715 che aveva avuto poca efficacia nel disarmare la popolazione anche a causa di un blando e superficiale controllo da parte delle forze inglesi. Venne inoltre introdotta una sezione chiamata Dress Act che prevedeva pesanti punizioni per chi faceva uso di quelli che erano identificabili come “vestiti tradizionali delle Highland” o “Highland Dress”.

Il Dress Act recitava:

That from and after the First Day of August 1747, no man or boy within that part of Great Britain called Scotland, other than such as shall be employed as Officers and Soldiers of His Majesty’s Forces, shall on any pretext whatsoever, wear or put on the clothes, commonly called Highland clothes (that is to say) the Plaid, Philabeg, or little kilt, Trowes, Shoulder-Belts, or any part whatever of what peculiarly belongs to the Highland Garb; and that no tartan or party-coloured plaid or stuff shall be used for Great coats or upper coats, and if any such person shall presume after the first said day of August, to wear or put on the aforesaid garments or any part of them, every person so offending…. shall be liable to be transported to any of His Majesty’s plantations beyond the seas, there to remain for the space of seven years.”

TRADUZIONE IN ITALIANO

“Con validita’ dal Primo Agosto 1747, nessun uomo o ragazzo all’interno della regione della Gran Bretagna chiamata Scozia, con l’esclusione di coloro che possono essere impiegati come Ufficiali e Soldati nell’esercito di Sua Maesta’, puo’ indossare vestiti comunemente chiamati vestiti delle Highland (ossia) il Plaid, Philabeg o little kilt (ndt il kilt moderno), Trowes (ndt tradizionali pantaloni attillati in tartan), budriere o qualsiasi altro indumento riconducibile al vestito tradizionale delle Highland; e che nessun tartan o pezza colorata con i colori dei clan venga usato su cappotti e vestiti e se una qualunque persona volesse comunque indossare una qualunque delle cose succitate dopo il primo di agosto con intento, quindi, offensivo…. che sia trasportata in uno qualunque dei possedimenti oltremare di Sua Maesta’ ed ivi rimanga per sette anni.”

Solo il 1 luglio 1782 parte delle sanzioni previste dall’Act of Proscription venivano eliminate ed in particolare, per quel che riguarda il Dress Act:

“Listen Men. This is bringing before all the Sons of the Gael, the King and Parliament of Britain have forever abolished the act against the Highland Dress; which came down to the Clans from the beginning of the world to the year 1746. This must bring great joy to every Highland Heart. You are no longer bound down to the unmanly dress of the Lowlander. This is declaring to every Man, young and old, simple and gentle, that they may after this put on and wear the Truis, the Little Kilt, the Coat, and the Striped Hose, as also the Belted Plaid, without fear of the Law of the Realm or the spite of the enemies.”

TRADUZIONE IN ITALIANO

“Udite Gente. Sia portato a conoscenza di tutti i Figli dei Gael che il Re ed il Parlamento Britannico hanno abolito per sempre l’Atto contro i vestiti delle Highland; usati dai Clans dall’inzio del mondo fino al 1746. Questo annuncio deve portare gioia in ogni Cuore Highlander. Non sei piu’ tenuto ad uniformarti al disonorevole ed inumano vestito dei Lowlander (ndt abitanti della Scozia del sud). Si porta a conoscenza di ogni Uomo giovane e vecchio, popolano o nobile, che puo’ nuovamente indossare il Truis (ndt o Trowes ossia i tradizionali pantaloni/calzamaglia attillati in tartan), il little kilt (ndt il kilt moderno), il giustacuore, gli Striped Hose (ndt calze lunghe a motivi geometrici), cosi’ come il grande plaid, senza violare la Legge del Regno ed a dispetto dei nemici.”

Questo e’ quanto ci tramanda la Storia.

Come abbiamo visto l’Act of Proscription riguardava il vestiario tipico degli uomini dei clan delle Highland oltre che delle armi; in nessuna parte del testo viene menzionata la cornamusa.

Altri fatti importanti aiutano a dileguare I dubbi:

1760 circa:
Joseph MacDonald scrive il primo trattato e tutor sulla cornamusa “Compleat Theory Of The Scots Highland Bagpipe” pubblicato dal fratello solo nel 1803.
Nel testo non viene fatta alcuna menzione in merito alla proibizione di suonare la cornamusa. Inoltre a chi mai sarebbe interessato un trattato ed un metodo di apprendimento di uno strumento ormai caduto in disuso ed, oltretutto, proibito dalla legge??!!

1780 circa: prime competizioni di piping a Falkirk. Cio’ dimostra che qualche piper indubbiamente continuava a suonare la cornamusa; se avete mai sentito una GHB sapete quanto sia improbabile suonarla senza farsi sentire dalle autorita’!!

1782:
prima competizione di piobaireachd della Highland Society vinta da Donald MacDonald. Tutti I concorrenti hanno suonato lo stesso brano “The Prince’s Salute”. Vale lo stesso commento del punto precedente.

Si tenga inoltre conto che durante tutto il periodo in cui l’Act of Proscription rimase in vigore (circa 40 anni) un solo piper venne condannato per aver suonato la cornamusa (o almeno di uno solo abbiamo la documentazione che traccia gli avvenimenti). Anche questo fatto pero’ confuta la tesi proibizionista della GHB.

La Storia ci riporta che James Reid fu catturato con altri 19 ribelli; mentre i suoi compagni accettarono la deportazione, il piper chiese di essere processato davanti ad un giudice dichiarando che era semplicemente un musicista.
I giurati lo considerarono non colpevole di atti di ribellione facendo infuriare il giudice che ribalto’ il verdetto condannandolo a morte ed arrivando alla famosa frase :
‘bagpipes as an instrument of war’ declaration (la cornamusa e’ uno strumento di guerra) e che “no Highland regiment ever marched without a piper” (nessun reggimento scozzese ha mai marciato senza un piper).

Le motivazioni della sentenza, per quanto ci dicono le informazioni giunte fino a noi, non furono mai utilizzate da altri giudici durante tutto il periodo dell’Act of Proscription.
E’ vero che dopo la disfatta di Culloden anche il piping risenti’ di un certo declino, ma questo fu’ una conseguenza della disgregazione della societa’ Gaelica e del sistema dei Clan ed a causa delle Clearances (spopolamento delle Highland a favore dell’allevamento ovino).

E’ opinione diffusa che il fervore della societa’ scozzese che culmino’ con la rivolta giacobita, fu una delle principali forze che porto i piper a comporre molto nel periodo 1690-1746.

Dopo l’Act of Proscription ci furono poche (rispetto ai decenni precedenti) scaramucce e battaglie tra Clan delle quali parlare e ricordare con pezzi musicali.Inoltre i Capi clan delle Highland divennero sempre piu’ legati e dipendenti dalla societa’ londinese e di Edinburgo perdendo gradualmente “interesse” verso il proprio Clan ed arrivando a creare grossi problemi finanziari per risolvere i quali si diede vita a quel movimento di spopolamento delle Highland chiamato Clearances ed accentuando il declino della cultura gaelica.

Cio’ ebbe indubbi effetti anche sul mondo della musica e su quello del piping in particolare.

Concludendo possiamo quindi affermare che dopo l’Act of Proscription del 1746 il piping visse un periodo di declino causato dagli effetti della legge sulla societa’ scozzese e non perche’ era proibito suonare la cornamusa ne’ tantomeno perche’ la GHB veniva generalmente associata a spade e moschetti quale strumento di guerra.
Fortunatamente il secolo XIX vide una progressiva rinascita del mondo del piping.

Mini-Bibliografia:
·“Traditional Gaelic Bagpiping, 1745-1945” – John G. Gibson
“The Highland Bagpipe & its Music” – Roderick D. Cannon
“A Compleat Theory of the Scots Highland Bagpipe” – Joseph MacDonald

Il testo in inglese dell’Act of Proscription e’ reperibile al link: http://www.electricscotland.com/history/other/proscription_1747.htm