Cose con la C, come Competitività.
Gira la voce che al BIG (API) siamo competitivi. Siccome la cosa giunge da più di una parte, penso che vada presa in considerazione.
Da bravo biologo faccio il mio compitino e inizio con i dati.
Dal 1985 a oggi il BIG ha tenuto 1 (una) competizione, nella quale:
– c’erano premi per tutti
– non c’era obbligo di dress– ognuno suonava quello che gli pareva
– chi sbagliava, veniva incoraggiato a suonare ancora.
Quindi, con metodo deduttivo, posso affermare che le competizioni sono al momento rarissime (una ogni 20 anni circa) e molto “friendly”. Se il prossimo anno saranno 2, e poi 4, e poi 6,e in più con l’obbligo di dress e premi in denaro riservati solo a 3-4-5 “”””campioni“”””, dovremo tornare sull’argomento e discuterne.
Per ora invece invito chi ha questa opinione a rivederla serenamente, e di prendere in considerazione invece l’altro lato della medaglia.
Io quest’anno e nel 2003 sono andato a competere in Scozia, e penso che, quattrini permettendo, lo farò anche nel 2007 (il mio insegnante me lo “impone”, pensa un po’). Se ci torno è perché vedo che è utile alla mia musica, e mi sobbarco volentieri la palla del dress e del grosso carico di lavoro che la preparazione comporta.
Quando sei davanti ai giudici si scoprono le carte, e si vedono tutte le magagne.
Certo, è vero che ne possono sorgere altre che con la musica hanno meno a che fare, l’emotività, l’aggressività, ad esempio, ma è un prezzo che pago volentieri finché vedo crescere le mie capacità musicali. Quando questo cesserà, cesseranno immediatamente anche le competizioni. Ma finché avete voglia di crescere, non le disdegnate a priori.
Per rimanere con la C, siate Coerenti con il lavoro che state facendo, che è il duro lavoro di abbandonare il pressapochismo e diventare musicisti.
Mi viene in mente un altra parola con la C, che è Correttezza. E’ un discorso vecchio. Io compro una cornamusa, perché ho i soldi e il diritto di farlo. Poi la suono come viene, perché ho il diritto di farlo (ma secondo la mia opinione di aspirante despota illuminato, costui dovrebbe suonare a casa sua), poi mi propongo come concertista, e persino faccio scuola ad altri, dicendo che il mio metodo è diverso, che io non seguo l’approccio troppo rigido e dogmatico, e che altrove vedo un’eccessiva rigidità e competitività…e qui il despota tace sennò sarebbero guai.
E’ vero, non ci sarà un solo modo per suonare ed insegnare, ma le basi sono uguali per tutti i piper e i piping tutor del mondo (a breve metteremo sul sito gli esercizi sul controllo che Bruce Gandy ha dato al Gathering, SPERO che qualcuno riconosca ampie similitudini in altri esercizi che avete trovato qui da qualche parte!!).
Se un metodo Suzuki, Feldenkrais, Scarsdale o Ogino-Knauss verrà fuori, lasciatemelo dire, non verrà certo fuori da QUI, dove non ci sono persone di profonda conoscenza strumentale in grado di elaborare tecniche alternative; sennò si ritorna ai famosi taorluath al contrario.
Se in Scozia o Canada si leveranno voci nuove, saremo qui per valutarle, criticarle, provarle, accettarle o rifiutarle.
Ma non nascondiamo la nostra inadeguatezza con pretese di originalità, non saremmo Corretti, andremmo solo a ingrandire il popolo dei Caz…. sì, insomma, roba con la C.