“The Meeting of the Waters”

una bella composizione da studiare !


                                                                                     (al 2.12.2006 : 75 letture)

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Questa marcia è una delle innumerevoli composizioni di altissima qualità prodotte dal più grande piper del 20° secolo, Donald MacLeod (1916 – 1982). Su di lui sono state dedicate dettagliate pagine in più di un volume dei tutor BIG quindi non mi dilungo oltre, basti pensare che egli è stato esecutore, compositore, maestro e punto di riferimento del piping mondiale, tutto al massimo livello, e tutto condito con una modestia, una semplicità e una disponibilità veramente esemplari.

[b][size=medium][color=660099][font=Verdana]Veniamo al brano[/font][/color][/size][/b]

Nella collezione più importante di Ceol beag, “le” Scots Guards, è presente nel volume 2, ma erroneamente presentato come Retreat.
Essendo una marcia in 4/4 difficilmente possiamo pensarlo come un retreat, che per definizione è una marcia…in 3/4. Comunque lo spartito è buono.

Io ho preferito però la versione presente nella Donald MacLeod Collection, Vol.2, pag. 20.
Se non la scrive bene l’autore…(per amore di verità, autore solo della 3^ e 4^ frase…le prime due parti sono Traditional).

E’ un fantastico brano-palestra, con un andamento regolare che non distrae dai numerosi passaggi tecnici che lo abbelliscono.

Il tutto su una melodia leggera e suadente, in netto contrasto con la marzialità della gran parte delle marce in 4/4.

[b][size=medium][color=660099][font=Verdana]Veniamo alla fredda analisi tecnica[/font][/color][/size][/b]

[b][size=x-small][color=990033]Frase 1[/color][/size][/b]

Intro :
Con il succesivo throw on D forma uno dei più classici “incipit” delle marce scozzesi.

Misura 1:
Un throw on D senza crossing noise sarà il nostro biglietto da visita. Ad esso faremo seguire il gracenote/strike perfettamente sulla battuta, senza anticipare. Occorre poi posarsi bene sul low A che forma il terzo battito della misura, lasciando poco spazio al low G del throw che segue. 

Misura 2:
Estrema regolarità delle 4 crome iniziali. Toh, un altro throw on D. Stesso discorso per il low A…toh, un altro Throw on D.

Misura 3:
Sì, lo so, state già pensando al birl….è troppo presto, così lo anticipate! Prima c’è da fare un chiaro doubling di F NON anticipato, godersi l’uguaglianza tra F e High A… attenti, ecco il birl!! macché, troppo tardi…;-) ricordate che un birl da mano alta ha sempre come prima nota un Low A. Quello va sul battito. Attenzione poi a uno dei passaggi cruciali della tecnica di ceol beag, il doubling di E da corto F (qui neanche troppo corto, non vi lamentate!).

Misura 4:
Usciti feriti ma vivi dalle Misure 2 e 3, con l’energia residua godetevi un F corto (stavolta davvero!) – double E…è il momento di farlo bene, una volta per tutte! Smontatelo, suonatelo piano, abbindolatelo, conquistatelo… poi senza che se ne accorga, lo veloccizzate e lo infilate….ma no, nel brano!!

Misure 5 e 6: = 1 e 2.

Misura 7:
Uguaglianza e fluidità, tutto qui. Cercate di far sentire bene la thumb gracenote.

Misura 8:
Un caro, vecchio throw e poi il solito trucco del gracenote/strike in fondo…dai, non ci caschiamo ancora! il primo D, la cosiddetta gracenote passiva – nel senso che non viene prodotta attivamente, ma si crea suonando in rapida successione la gracenote e lo strike – va sulla battuta. E’ storia vecchia, via! 

[b][size=x-small][color=990033]Frase 2[/color][/size][/b]

Intro :
Altro grande classico: F-HG verso il successivo High A

Misura 1:
facile facile. Toh, un throw on D.

Misure 2 e 3: = frase uno. Comodo no?

Misura 4:
Anche lei è uguale a frase 1 MA l’ultimo battito invece copia l’intro.

Misura 5: = 1

Misure 6 7 e 8: = frase 1. Vi diranno bravi!

[b][size=x-small][color=990033]Frase 3[/color][/size][/b]

Intro = 1

Misura 1:
Ed ecco a voi…..un throw oooooon Dììììì…..Non sbuffate! quanti ne avete cannati finora? tutti? quasi tutti? e allora forza, questo facciamolo bene. Talle e talle, se spiezza pure ‘o metalle, direbbero Mario e Lino! …No. Non mi dite che avete anticipato il gracenote/strike…
Lo strike su F è nella top ten dei cannabilissimi; quindi un occhio di riguardo.

Misura 2:
come in frase uno, uguaglianza delle 4 crome. Ma guarda, un altro throw on D.

Misura 3:
cerchiamo di far sentire tutto: la thumb gracenote, lo strike, e poii godiamoci un bell’ F corto + double E. Vi svelo un segreto, ma non lo dite a nessuno: concentratevi sulla prima gracenote!

Misura 4: = frase 1.

Misura 5: = 1

Misura 6:
Questa misura è, nella sua semplicità, molto bella e musicale. Troviamo due amici: F corto + double E e…provate a indovinareeee….un throw on D.

Misure 7 e 8: = frasi precedenti.

[b][size=x-small][color=990033]Frase 4[/color][/size][/b]

Intro:
Inversione: HA-HG e poi ci sarà F

Misura 1:
Ok 2 doubling di F thumb sono roba da Guantanamo… allora l’ultimo lo facciamo half, vai! sono generoso! (macché: è solo che lo spartito è così…). Non fate le vittime e non anticipate i doubling!

Misura 2:
Un paio di throw on D per non perdere il vizio.

Misure 3 e 4: = frasi 1 e 2 (con il discorsino dell’ultimo battito fatto prima)

Misura 5: = 1

Misura 6: = 2

Misure 7 e 8: = frasi precedenti. Festeggiate con compostezza l’esecuzione del 26° throw on D evitando di anticipare il g/s.

Studiate piano!!!
Prima canticchiate leggendo lo spartito, così vi allenate alla lettura e memorizzate il brano.
Ogni tecnica che vi è problematica smontatela, pulitela, rimontatela, fatela girare piano prima di rimetterla nel brano.

Ricordate le priorità: Melodia. Ritmo. Suono.
Fuori dalla zona medaglia, la tecnica, che è al servizio delle prime due.

Mettete la maglia di lana … Misura 1 !