blowpipe


eccoci pronti a esaminare a un altro pezzo della cornamusa :
la “blowpipe”


È la canna attraverso la quale l’aria, mediante il soffio, viene introdotta all’interno della sacca.

La blowpipe è dotata, all’estremità opposta a quella che viene introdotta in bocca, di una valvola di “non ritorno” che evita che l’aria insufflata nella sacca rifluisca nuovamente verso la bocca del piper determinando l’inevitabile perdita di pressione all’interno della sacca medesima. 

Può essere realizzata in materiale sintetico o di legno; nei modelli più economici la blowpipe è realizzata normalmente in materiale sintetico (polypenco – delrin).
A meno che la manifattura del pezzo non sia particolarmente scadente, difficilmente uno sguardo superficiale riesce a identificare il materiale entrambe le versioni, come al solito, possiedono pregi e difetti.

Una blowpipe di materiale sintetico è sicuramente più facile da pulire e difficilmente tende ad accumulare incrostazioni e sporcizia al suo interno; di contro la produzione di condensa sarà maggiore ed essa finirà, in assenza di “water trap” o di altro sistema di contenzione, tutta all’interno della sacca con tutti i problemi che ne conseguono.

Una blowpipe fatto di legno (normalmente la stessa essenza usata per i bordoni) tenderà a produrre minore condensa e parte di questa verrà inizialmente assorbita del legno medesimo; ciò comporterà – sempre in assenza di “water trap” o di altro sistema di contenzione – che un quantitativo relativamente minore di condensa raggiungerà la sacca;
di contro però la natura porosa del legno tenderà ad incamerare molecole di sporco che col tempo possono dar luogo a incrostazioni che, a loro volta, possono causare un restringimento del canneggio interno con conseguente riduzione dei volumi d’aria in transito e difficoltà di gestione del “soffio” e della sacca.

Una blowpipe di legno necessita di maggiore cura e attenzione; l’interno dovrà essere asciugato dopo ogni sessione di utilizzo dello strumento e ciò anche per evitare stress al legno causato dalla dilatazione-restringimento dimensionale dovuta all’imbibizione-disidratazione del materiale cosa questa che, a lungo andare, o in caso di difetti di struttura del pezzo, potrebbe anche essere causa di improvvise fessurazioni.

Una volta la blowpipe – almeno stando alle antiche rappresentazioni pittoriche – era molto sottile e lunga.
Al giorno d’oggi si tende a realizzare questo componente avendo riguardo alla sua funzione specifica : portare aria all’interno della sacca nella maggiore quantità possibile.
Si sono studiate quindi blowpipe di sezione ovaloide anziché circolare e anche le dimensioni complessive del pezzo appaiono decisamente più “massicce” rispetto al passato.

E’ importante sottolineare in ogni caso che nella realizzazione della blowpipe esistono delle misure di “calibro” che non possono essere modificate a piacimento; la violazione di tali proporzioni, soprattutto in eccesso, non darebbe il risultato auspicato in quanto renderebbe eccessiva la dimensione del “condotto” rispetto alle capacità di “produzione” d’aria da parte del piper e ciò si risolverebbe immediatamente in una “caduta” di pressione all’interno della sacca con conseguente cattivo o mancato funzionamento dello strumento.

Altra attuale considerevole facilitazione è costituita dalla possibilità di scegliersi la misura in lunghezza della blowpipe con eliminazione di posture scomode e non gradevoli da vedere (colli piegati di lato o all’indietro, posizione ingobbita etc.) e che rendevano meno agevole e naturale il suonare lo strumento. 

 

                                                            

Negli ultimi tempi sono reperibili sul mercato anche blowpipe “snodabili” e ciò grazie alla geniale realizzazione e collocazione di un giunto a tenuta pneumatica che consente di dare alla cannula l’orientamento e l’angolazione più confacente al piper con – tra l’altro – minore stress per la sacca in quanto minore la trazione esercitata nel punto d’innesto della blowpipe.
Come tutte le innovazioni nel campo, anche questa blowpipe ha le sue buone ragioni d’esistere ma è da dire che la comodità d’impiego è fortemente controbilanciata da un aspetto estetico decisamente non gradevole.

Per come anticipato in apertura, dall’altro capo della blowpipe rispetto all’imboccatura esiste una valvola di “non ritorno” che ha la funzione di imprigionare l’aria insufflata all’interno della sacca impedendone il riflusso verso la bocca del piper.

La corretta posizione di questa valvola e la sua corretta manutenzione sono fondamentali : una valvola che non funzioni al meglio perché danneggiata o montata in modo scorretto renderà lo strumento insuonabile o faticosissimo da suonare.

Sulle valvole ci intratterremo specificamente quando andremo a parlare delle componenti minori e degli accessori.

A questo punto è proprio il caso di augurare “buon soffio”.