PIPER o … MILLANTATORI !


2007  : un anno di svolta?

Abbandono per una volta il donchichottismo tipico di questa modestissima rubrica per parlare di cose un po’ più concrete. Non credo mi farà male, anche se, tranquillizzatevi, per quanto mi riguarda tornerò quanto prima ai miei amati mulini a vento.
Per quanti invece, evidentemente colti da un baudeleriano “ennui”, sono soliti frequentare questa pagina, mi auguro che essi possano da queste righe trarre una sola cosa, peraltro di poco rilievo: un pizzico di iniziativa e di volontà di agire. Andiamo al sodo.

Questo 2007, senza che nessuno abbia forzato la mano perché ciò accadesse, si presenta per gli appassionati di piping estremamente fitto di impegni ed eventi.

Primo fra tutti, e anche inesorabilmente approssimantesi nei nostri calendari, è la Spring School a Isernia. Sarà alla fine di marzo.

E’ un evento che senza giri di parole è unico in Europa.

I migliori piper rampanti di Scozia, Simon MacKerrell (quest’anno passato tra i Former Winners per aver vinto il MSR grado A a Inverness), Margaret Houlihan (la prima donna di tutti i tempi ad aver vinto un premio tra i professionisti) e suo marito Alasdair Dunn (credo Il piper del 2006 avendo vinto la Gold Medal – primo iralndese della storia – e, come Pipe Sergeant, i Worlds di pipe band con i Field Marshall Montgomery) verranno in Italia per un corso intensivo e per organizzare una competizione amatoriale (il C.L.A.S.P.), a cui già si sono iscritti alcuni piper persino d’oltreoceano. A questo evento si affiancano altre occasioni oramai in fase di conclusiva organizzazione, in maggio (workshop sul pibroch), in agosto (pipe band) e ovviamente e ineluttabilmente il Gathering di settembre.
Di tutto questo parleremo a tempo debito.

Cerchiamo però adesso di focalizzare le cose da un altro punto di vista. Il BIG/API ha preso la rincorsa e sta sfornando attività e opportunità.

E’ la prima volta nella storia del BIG in cui siamo di fronte, mi sia permesso il termine, a una sovraesposizione di attività, dopo anni di autentica FAME.  Allora è il caso che tutti, dico davvero tutti, anche i silenti, anche quelli che si sentono, e non sanno quanto a torto, marginali nell’attività di questo sodalizio, facciano sentire la loro voce. Perché se adesso ci troviamo di fronte a questo caleidoscopio di attività è dovuto a un paio di cose: alla alacrità di alcuni di noi, alla loro abnegazione, alla loro passione, ok. Ma anche alla fiducia che alle loro spalle ci sia davvero un corpo di appassionati interessati a queste attività.

Come tutte le cose che cominciano, siamo di fronte forse a un ambiente magmatico e poco definito; è assolutamente necessario che tutti prendano il microfono in mano e aiutino quelli che, non per prevaricazione ma per puro entusiasmo – siamo d’accordo che non sto parlando di me vero? Io sono più stronzetto! – si sbattono a organizzare le cose, ad aggiustare il tiro, a misurare gli eventi, a dargli dimensioni e tempistica adeguati a quello che realmente è la comunità di appasionati di cornamusa scozzese in italia.
Il contrario, ossia un assordante silenzio, non favorirà questo processo, anzi forse porterà a una chiusura a riccio, a un elitarismo che gioverà solo a pochi.
Andiamo su cose concrete. Perché in generale si pensa che debba essere qualcun altro a: organizzare, avvertire, chiamare…? Non dovrebbe funzionare così.

Altre esperienze associative mi lasciano poche speranze, ma questo gruppo farfallone  ed eterogeneo quale noi siamo è così bello, così spontaneo e fresco che tentar non nuoce.
Prendete il pallino in mano, fatevi sentire, guidate le iniziative, proponetene altre.
Adesso esiste una associazione, l’API, che come ormai sapete tutti permette al BIG, gruppo spontaneo e volutamente privo di riferimenti amministrativi, di districarsi in questo mondo brutto e cattivo.

Vi siete fatti soci? Se no, perché? (traduzione: ma che c&&%o state aspettando?)
Date fiducia agli amici che conoscete, esprimetevi senza riserve, magari scoprite che i vostri dubbi sono gli stessi di altri, e chi si è preso carico di tenere le fila della cosa capisce che la rotta può, se non addirittura deve, essere diversa…

Continuiamo. adesso ci sono eventi importanti alle porte. Pensate di partecipare? Se no, perché? Magari si scopre che il problema non è rilevante, oppure che, al contrario, è essenziale e in futuro sarà necessario pensare in modo diverso alla messa in opera di tali eventi. Ma se non ci sono voci, tutto resta fine a sé stesso.

Io sono stato fondatore e, per più di 10 anni, membro del comitato scientifico del Centro Ornitologico Toscano. Sì, uccelli…. Sì, quelli con le ali…. Avete finito con le battute?
Dai, continuiamo. Orbene, io me ne sono andato perché ormai erano anni che organizzavamo le cose per i soliti 50 appassionati (come vedete, un numero più che congruo rispetto alla realtà BIG).

Le cose si organizzano per sviluppare, per crescere, per elevare. Quando tutto resta così com’è, non si organizza, è troppo giramento di palle/ovaie. Si fa un giro di telefonate, un bel cenone, si beve come cammelli, si suona fino all’alba e ciao ci vediamo ciao. Non è poi così male, anzi… ma tanti di noi non sarebbero lì….sì insomma, potremmo essere tra quelli che non c’erano. E allora le palle/ovaie girerebbero a noi.

Abbandono per una volta il donchichottismo tipico di questa modestissima rubrica per parlare di cose un po’ più concrete. Non credo mi farà male, anche se, tranquillizzatevi, per quanto mi riguarda tornerò quanto prima ai miei amati mulini a vento. Per quanti invece, evidentemente colti da un baudeleriano “ennui”, sono soliti frequentare questa pagina, mi auguro che essi possano da queste righe trarre una sola cosa, peraltro di poco rilievo: un pizzico di iniziativa e di volontà di agire. Andiamo al sodo. Questo 2007, senza che nessuno abbia forzato la mano perché ciò accadesse, si presenta per gli appassionati di piping estremamente fitto di impegni ed eventi. Primo fra tutti, e anche inesorabilmente approssimantesi nei nostri calendari, è la Spring School a Isernia. Sarà alla fine di marzo. I migliori piper rampanti di Scozia, Simon MacKerrell (quest’anno passato tra i per aver vinto il MSR grado A a Inverness), Margaret Houlihan (la prima donna ad aver vinto un premio tra i professionisti) e suo marito Alasdair Dunn (credo piper del 2006 avendo vinto la Gold Medal – primo iralndese della storia – e, come Pipe Sergeant, i Worlds di pipe band con i Field Marshall Montgomery) verranno in Italia per un corso intensivo e per organizzare una competizione amatoriale (il C.L.A.S.P.), a cui già si sono iscritti alcuni piper persino d’oltreoceano. A questo evento si affiancano altre occasioni oramai in fase di conclusiva organizzazione, in maggio (workshop sul pibroch), in agosto (pipe band) e ovviamente e ineluttabilmente il Gathering di settembre. Di tutto questo parleremo a tempo debito. Cerchiamo però adesso di focalizzare le cose da un altro punto di vista. Il BIG/API ha preso la rincorsa e sta sfornando attività e opportunità. E’ la prima volta nella storia del BIG in cui siamo di fronte, mi sia permesso il termine, a una di attività, dopo anni di autentica FAME. Allora è il caso che tutti, dico davvero tutti, anche i silenti, anche quelli che si sentono, e non sanno quanto a torto, marginali nell’attività di questo sodalizio, facciano sentire la loro voce. Perché se adesso ci troviamo di fronte a questo caleidoscopio di attività è dovuto a un paio di cose: alla alacrità di alcuni di noi, alla loro abnegazione, alla loro passione, ok. Ma anche alla fiducia che alle loro spalle ci sia davvero un corpo di appassionati interessati a queste attività. Come tutte le cose che cominciano, siamo di fronte forse a un ambiente magmatico e poco definito; è assolutamente necessario che tutti prendano il microfono in mano e aiutino quelli che, non per prevaricazione ma per puro entusiasmo – siamo d’accordo che non sto parlando di me vero? Io sono più stronzetto! – si sbattono a organizzare le cose, ad aggiustare il tiro, a misurare gli eventi, a dargli dimensioni e tempistica adeguati a quello che realmente è la comunità di appasionati di cornamusa scozzese in italia. Il contrario, ossia un , non favorirà questo processo, anzi forse porterà a una chiusura a riccio, a un elitarismo che gioverà solo a pochi. Andiamo su cose concrete. Perché in generale si pensa che debba essere qualcun altro a: organizzare, avvertire, chiamare…? Non dovrebbe funzionare così. Altre esperienze associative mi lasciano poche speranze, ma questo gruppo farfalloneed eterogeneo quale noi siamo è così bello, così spontaneo e fresco che tentar non nuoce. Prendete il pallino in mano, fatevi sentire, guidate le iniziative, proponetene altre. Adesso esiste una associazione, l’API, che come ormai sapete tutti permette al BIG, gruppo spontaneo e volutamente privo di riferimenti amministrativi, di districarsi in questo mondo brutto e cattivo. Date fiducia agli amici che conoscete, esprimetevi senza riserve, magari scoprite che i vostri dubbi sono gli stessi di altri, e chi si è preso carico di tenere le fila della cosa capisce che la rotta può, se non addirittura deve, essere diversa… Continuiamo. adesso ci sono eventi importanti alle porte. Pensate di partecipare? Se no, perché? Magari si scopre che il problema non è rilevante, oppure che, al contrario, è essenziale e in futuro sarà necessario pensare in modo diverso alla messa in opera di tali eventi. Ma se non ci sono voci, tutto resta fine a sé stesso. Io sono stato fondatore e, per più di 10 anni, membro del comitato scientifico del Centro Ornitologico Toscano. Sì, uccelli…. Sì, quelli con le ali…. Avete finito con le battute? Dai, continuiamo. Orbene, io me ne sono andato perché ormai erano anni che organizzavamo le cose per i soliti 50 appassionati (come vedete, un numero più che congruo rispetto alla realtà BIG). Le cose si organizzano per sviluppare, per crescere, per elevare. Quando tutto resta così com’è, non si organizza, è troppo giramento di palle/ovaie. Si fa un giro di telefonate, un bel cenone, si beve come cammelli, si suona fino all’alba e ciao ci vediamo ciao. Non è poi così male, anzi… ma tanti di noi non sarebbero lì….sì insomma, potremmo essere tra quelli che non c’erano. E allora le palle/ovaie girerebbero a noi.

Partecipando, diamo sostanza a quello che siamo: un gruppo di teste matte che stanno meravigliando l’intero mondo del piping con la loro passione scanzonata e autentica, con la nostra voglia di essere piper, e non dei buffoni millantatori.