ASCOLTARE UN PIBROCH

Ogni musica è fatta per essere ascoltata. E l’ascolto è anche il passo iniziale ed essenziale per chiunque voglia intraprendere lo studio di un genere musicale.

Quindi tutti gli appassionati, piper e non, possono trarre beneficio dall’ascolto di un pibroch, mentale, onirico, accademico, tecnico.

Decenni di commercializzazione musicale ci hanno abituato ad ascoltare musica come se essa dovesse fungere da sottofondo ad altre nostre attività.

Questo approccio è semplicemente inattuabile con il pibroch.

Ecco perché spesso da profani si sente dire la frase ho provato ad ascoltarlo, ma proprio non lo capisco, non è musica per me”.

Un pibroch ha bisogno di attenzione, e molto probabilmente un solo ascolto non riuscirà ad aprirne tutte le porte e gli scrigni segreti.

Al contempo, un pibroch ha bisogno di fantasia, e quindi di una mente sgombera, rilassata, pronta a godersi questo benefico massaggio sonoro.

E infine, un pibroch, in questo simile a quasi tutta la “vera” musica, ha bisogno di una base culturale, ossia dell’utensile in grado di aprire quelle porte e quegli scrigni.

Chi “sa” ha indubbiamente maggiori possibilità di apprezzare, di analizzare, di distinguere il bello dal bellissimo.

C’è però un rischio: che l’appassionato si metta ad ascoltare un pibroch in modo troppo tecnico, magari allo scopo di memorizzare una determinata versione di un brano o per meglio apprendere una tecnica particolare, o peggio andando  a caccia” di imperfezioni…”.

La speranza è che egli sappia sempre dare il dovuto spazio all’ascolto “artistico”, per il puro piacere di farsi trasportare lontano dalla antica musica dei clan, la musica degli azzurri cieli, la musica dell’infinito.