COLLEGE of PIPING – Glasgow

Sin dalla sua istituzione il College of Piping ha curato e dato alle stampe una delle riviste più autorevoli nel campo del piping : “Piping Times”.

Così come nell’ambito della didattica il College of Piping è stato per anni in Scozia – e non solo lì – l’unico punto di riferimento “strutturato”, Piping Times ha incarnato il ruolo di “voce ufficiale” del piping.

Quando il College iniziò la sua attività, nel 1944, quindi all’indomani della terribile seconda guerra mondiale, imparare a suonare la cornamusa scozzese esigeva un rapporto personale con un maestro, da cui si imparavano in modo unilaterale le tecniche e le interpretazioni dei brani.
Non c’era insomma la possibilità di trovare un luogo in cui differenti persone potessero scambiare le loro opinioni sull’insegnamento e sulle metodiche da seguire per garantirlo nel migliore dei modi.

Il College ha rappresentato una improvvisa, enorme porta aperta per tutti coloro che intendevano avvicinarsi a questo strumento, divenendo in breve tempo il punto di riferimento per i piper di tuttto il mondo.

I due fondatori, Thomas Pearston e Seumas MacNeill, erano suonatori esperti e stimati e nei primi anni di attività del College erano riusciti a riscuotere un unanime riconoscimento per la qualità e il rigore tecnico dell’offerta didattica.

Quando nel 1953 essi dettero alle stampe il Tutor ufficiale del CoP, quello dalla mitica copertina verde (da cui il nomignolo “Green Tutor”) forse neanche loro si aspettavano che quel libriccino sarebbe divenuto il libro sulla cornamusa più venduto del mondo.

Nell’ultima edizione del “Green” già si contavano 360.000 copie vendute, ne esiste già una traduzione in francese ma, nonostante esista già dal 2005 una traduzione in italiano curata da Alberto Massi su rischiesta del CoP, ancora non risulta pubblicata anche l’edizione italiana.

Sotto la spinta dei due fondatori il College, dalla sua storica sede in Otago Street,  Glasgow, ha influenzato quasi monopolisticamente la scena del piping per mezzo secolo, mantenedo un approccio tradizionalista e, per certi versi, forse eccessivamente conservatore.

Sul finire del secolo nuove esigenze si affacciavano al sempre crescente mondo del Piping, e forse Seumas MacNeill, rimasto sempre e indiscutibilmente a capo della struttura, non seppe ben interpretarle, isolando un po’ il College e ponendolo in contrapposizione, anziché in collaborazione, con realtà emergenti quali il neonato Piping Centre.
Il periodo di forzata lontananza dalla sede di Otago per improcrastinabili lavori di restauro è  coinciso col periodo forse più difficile per il College, ma l’avvento di Robert Wallace come nuovo direttore e il ritorno alla storica sede hanno dato nuovo slancio al College, che resta ancora uno dei punti di riferimento più importanti per il piping di tutto il mondo.     

Non ci stancheremo mai di sottolineare a credito del College of Piping l’importanza anche di quest’iniziativa complementare e ciò soprattutto per una sua valenza di particolare peso se inquadrata negli anni difficili, in senso lato ed oggettivo, che videro nascere la rivista.
E’ una pubblicazione mensile di piccolo formato che tratta argomenti legati alla storia e alla tecnica del piping e offre con puntuale (forse per noi “italici” eccessiva)meticolosità i risultati di tutte le competizioni possibili e immaginabili, anche riferiti alle categorie juniores.

Per la rivista vale in un certo senso, e non potrebbe essere altrimenti, lo stesso ordine di osservazioni già mosse alla struttura madre.

Probabilmente aprire una finestra per far entrare un refolo di aria fresca non farebbe male, quantomeno per l’aspetto grafico che risulta alquanto datato.

Infine noi, che siamo un po’  lontani e “distanti” dalle cose scozzesi, abbiamo notato, soprattutto negli ultimi anni, che la rivista è spesso apparsa come “organo stampa aziendale” con esternazioni sulle attività di organizzazioni concorrenti a volte un po’ debordanti il confine del sacrosanto diritto di critica.