GIORGIO CARINI

mi presento !

Prendo autonomamente l’iniziativa di compilare e pubblicare questa presentazione sostituendomi al diretto interessato che, per modestia e riservatezza, difficilmene vi avrebbe provveduto direttamente.

La decisione di scrivere queste poche parole è maturata dopo aver letto sul “forum” un post di Half Piper che, leggendo alcuni riferimenti al soggetto in questione, giustamente si è posto e ci ha posto la domanda : ma chi è costui ?

Più che la presentazione di un piper (o aspirante tale) questa vuole essere la presentazione di un uomo, un nuovo amico che, occasionalmente e inspiegabilmente (com’è stato per la maggior parte di noi), è “inciampato” in/su questo strano oggetto che, poi, si è rivelato essere uno strumento musicale.

Ho conosciuto Giorgio, anzi più correttamente don Giorgio, appena nel Dicembre del 2007 e ciò è avvenuto grazie e per il tramite del nostro amato e seguitissimo sito web.Tutto è iniziato, come spesso accade, con un’invocazione d’aiuto rivolta da un soggetto disperato e incapace di risolvere a proprio favore una lotta impari ingaggiata con quell’ammasso di legno, stoffa, cordoni etc.etc.

Dopo un rapido scambio di e-mail e veloci intese telefoniche ecco che don Giorgio mi raggiunge a Isernia dopo un discreto viaggetto di circa 3 ore dalla sua Grottammare.Il punto d’incontro, per ragioni di comodità, viene individuato nell’ingresso del palazzo di giustizia ed  così che, dopo aver sbrigato il lavoro mattutino, individuo “l’essere alieno” : niente veste talare o clergyman, niente collarini bianchi né altri evidenti segni distintivi, un cappotto con sciarpa e una “coppola” contenenti un persona agile e dal volto sincero arricchito da un sorriso aperto.

Presentazioni e convenevoli di rito, poi lo spostamento presso la mia abitazione dove si procede agli accertamenti di rito sul corpo del mostro e se ne tenta la rianimazione mediante una serie di manovre, note ai più avveduti dei piper novizi ma che al nostro uomo saranno sembrate di natura esoterica.
Solo per puro caso, come spesso avviene, lo strumento prende d’incanto ad emettere qualche suono … sul volto di Giorgio pura beatitudine, uno sguardo di eterna gratitudine e nel cuore un’inespressa preghiera in mio favore del tipo … “santo subito” …, absit injuria verbis ovviamente.

Da quel momento in poi avrei potuto approfittare della situazione e chiedere a don Giorgio qualsiasi cosa: dimostrazioni di pirobazia, stock interi d’indulgenze plenarie al portatore etc. etc.

Una breve valutazione della situazione tecnica dell’individuo, qualche consiglio, un’oretta di basilari al practice chanter ed ecco che don Giorgio, dopo avermi gratificato con un lauto pasto e omaggiato di una ottima bottiglia di vino, rimonta sulla sua autovettura rossa e, novello Speedy Gonzales, si allontana sfrecciando sulla strada del ritorno.

Don Giorgio … un architetto, come si dice adesso,  prestato definitivamente al Sommo Architetto; un uomo arruolatosi nella “Legio Divina” da adulto e con già al proprio attivo esperienze di vita e culturali ben definite e, soprattutto, attinte di prima mano.
Poi, forse per errore, forse vittima di un più grande e occulto disegno, ecco che Giorgio imbocca la … via per Damasco e, come già avvenuto a Paolo prima di lui, fa un grande capitombolo!

C’incontriamo di nuovo alla Spring Piping Schol di Isernia alla quale partecipa in modo attivo e vivace, stabilendo immediatamente relazioni con tutti e divenendo una delle colonne portanti del gruppo musicale ormai wideworld conosciuto con il nome di “Human Drones”.

(don Giorgio è il “tenore centrale”)

Studia, s’impegna, e si dedica agli esercizi al practice chanter dopo aver già fatto, di buon mattino, altri e più impegnativi “esercizi”.

Scherza, canta, mangia e beve allo stesso ritmo degli altri, forse ha anche una marcia in più !
D’improvviso, nelle prime ore della sera, sparisce per qualche tempo (per risondere alla chiamata Superiore) per poi ricomparire vispo e motivato come se avesse fatto il “pieno di vitamine”.

Ma il vero don Giorgio, o meglio il don Giorgio a 360 gradi, l’ho incontrato appena una decina di giorni or sono quando mi sono recato con Lino, Mario e Gino a Grottammare per prendere parte alle celebrazioni (tardive è vero, ma questi sono i vantaggi collegati alla carica di parroco!) di San Patrzio.

Raggiunto il residence ove era stato fissato il St. Patrick’s party, abbiamo appena il tempo di cambiarci e di spostarci nella parte alta e antica della città; c’intrufoliamo lateralmente nella chiesa e ci appare Giorgio, finalmente ed evidentemente Don, nel pieno esercizio delle sue funzioni vespertine

… aveva preannunciato il nostro arrivo alle sue “pecorelle” e un nostro intervento alla fine della Messa, celebrazione di cui forse aveva sapientemente dilatato la durata per consentirci di arrivare in tempo …

Amazing Grace e un altro set in tutta “sicurezza” (quale ? .. il solito! quello delle emergenze) con degli strumenti accordati solo per “intervento superiore”.Grande successo tra i fedeli … forse agevolato dal momento e ispirato dal luogo.

Personalmente sono rimasto molto colpito nell’osservare don Giorgio nel “ruolo” di DON GIORGIO così come sono rimasto ancora più colpito (non meravigliato!) dalle sue capacità camaleontiche (attenzione non sto usando il termine in modo spregiativo ma solo per definire la capacità di immediato adattamento a ogni ambiente e persona), dall’effetto aggregante sprigionantesi dalla sua persona e, più di ogni altra cosa, dell’affetto rispettoso e sincero che tutti i presenti al party gli tributavano.

Siamo passati indenni attraverso una serata molto impegnativa e di cui per pudore mostriamo solo poche ma significative immagini;

questa qui sopra ci ritrae insieme ad Alessandro e Andrea, altri due aspiranti piper marchigiani che ci avevano raggiunto in loco per stabilire un primo contatto …
la gentile e simpatica signora pure ritratta nella foto è la moglie/mamma dei due aspiranti piper…
ma voi lettori esperti l’avevate già capito osservando il suo sguardo allucinato e l’espressione disperata del volto nonostante il sorriso di circostanza !

Il giorno dopo: breve visita di nuovo alla parte alta della città … discesa sul lungomare … altra breve sessione di manutenzione allo strumento dell’ormai mitico don Giorgio

 

… megapranzoabasedipesce

e poi tutti via … ognuno per la propria strada.

Nel salutarci don Giorgio ci ha detto : “sapete ragazzi, la vostra presenza è stata una grande inezione di energia!”


Carissimo amico, ti assicuro, il conoscerti per quello che sei ha avuto per noi lo stesso effetto !

Ciao … o meglio ..benedicite