Verso la fine del 18° secolo, molti immigranti giunsero in America provenienti dalla Scozia e dall’Irlanda. Ciò per sottrarsi a persecuzioni religiose e disastrose situazioni economiche e nella speranza di acquisire nuove e migliori occasioni di lavoro in quella “nuova terra” in cui, questi portentosi lavoratori, trapiantarono oltre che la propria vita anche le antiche tradizioni e culture.
Le prime ondate di immigranti trovarono occupazione massimamente nelle grandi città e, al riparo dal passato, la loro cultura ebbe modo di rifiorire.
Purtroppo, con il passare degli anni ed a causa di un eccessivo e incontrollato flusso migratorio, le capacità di assorbimento dei nuovo lavoratori da parte del processo manifatturiero si ridussero significativamente e con esse anche le occasioni di lavoro.
Non più bene accetti in città quali New York e Chicago, gli immigranti cercarono lavoro nell’America rurale e molti di quelli che provenivano dalla Scozia trovarono lavoro nelle miniere di carbone dell’Illinois del sud.
Questi uomini portarono con sè le loro tradizioni e con esse anche le loro cornamuse tant’è che in molte miniere di carbone era proprio il suono della cornamusa a segnare, al posto della tradizionale sirena, l’ora di inizio e termine della giornata lavorativa.
Così come molti emigranti scozzesi ebbero a trovare lavoro nel sud dello stato dell’Illinois, un’altra significativa parte di essi trovarono occupazione nell’agricoltura e nelle attività ad essa correlate, trasferendosi nelle contee di Edwards, Wayne, Wabash e Lawrence.
Come è ben noto, la cornamusa scozzese è uno strumento di per sé longevo; altrettanto non può dirsi per le ance. Di conseguenza, mentre gli strumenti ebbero la possibilità di essere trasferiti di generazione in generazione, i figli de primi immigranti cominciarono ad avere enormi problemi di approvvigionamento di ance.
E così il suono della cornamusa, una volta regolarmente udito nel sud dell’Illinois, già nella prima metà del 1900 cominciò ad essere più raro.
Nonostante ciò una piccola comunità di scozzesi , insediatasi a Evansville, lottò strenuamente per a conservazione della propria cultura e mantenne in vita nell’area anche la bagpipe music.
Nel 1986 il sig.Robert Cunningham, “coroner” della contea di Wabash e di origini scozzesi, costituì
Una curiosità è quella legata alla scelta del nome “Kyilindi”, nome che possiede un suona certamente esotico e più vicino a realtà geografiche quali le Isole Haway o
La Kyilindi Pipes & Drums continua ancora oggi a promuovere la diffusione e la conoscenza del piping e del drumming acquisendo sempre nuovi simpatizzanti grazie ad un’intensa attività concertistica e didattica.
La banda è costituita da elementi di ogni età, di ogni ceto sociale e di ogni origine culturale, uniti solo dal comune amore per l’emozionante suono dellla Great Highland Bagpipe.
La banda è ogni anno impegnata in dozzine di concerti che la vedono calcare le strade e le piazze di molte città dei tre stati da cui provenivano i membri fondatori.
La banda svolge regolare attività di “pratica” una volta a settimana in modo da mantenere sempre alto il proprio standard qualitativo e musicale.
Un forte spirito di corpo, il piacere di stare insieme e, sopratutto, la soddisfazione di veder in qualche modo premiati gli sforzi ed il lavoro svolto, rendono i membri della Kyilindi Pipes & Drums un fronte compatto costituito sopratutto da amici.