LA CORNAMUSA NELLE HIGHLANDS

Il suono struggente della cornamusa e la sua capacità di toccare le più intime corde dell’animo dovette probabilmente avere un enorme impatto sullo spirito delle rudi e battagliere popolazioni delle Highlands; un impatto così grande da far sì che questo strumento “d’importazione” giungesse, in pochissimo tempo, a soppiantare quello che era da sempre stato lo strumento della tradizione : l’arpa.

In Scozia lo strumento arrivò relativamente tardi (intorno al 15° secolo) e cioè in un’epoca in cui, in altri territori, la cornamusa – nelle varie forme locali – aveva già raggiunto il massimo della diffusione e si stava avviando verso un più o meno rapido declino.

Tale circostanza può far ritenere che la Scozia altro non sia stata che l’ennesima tappa di un lungo e variegato processo di “migrazione” di uno strumento che,  nel corso dei secoli ed assumendo multiformi volti, dal bacino del mediterraneo, aveva varcato un confine dopo l’altro fino, appunto, a giungere ai limiti settentrionali della terra conosciuta, ove essa ha però trovato le condizioni culturali e sociali ideali per svilupparsi nella sua forma più grandiosa.

Nel nostro linguaggio corrente definiamo questa cornamusa con l’improprio termine di “conamusa scozzese”, mal traducendo il suo vero nome, Great Highland Bagpipe, ossia “Grande Cornamusa delle Highlands”.

Che questa cornamusa, soprattutto nello scorso secolo, sia stata capace di “identificare” in sé un’intera nazione è un dato di fatto ma è pur vero che essa originariamente, e per molti versi ancora tutt’oggi, altro non era che l’espressione di un ben più ristretto ambito territoriale e culturale : quello delle Highlands e della cultura gaelica dei clan.

E’ in tale ambito che la cornamusa va ad assumere un ruolo che trascende la propria essenza di semplice strumento musicale; è in tale ambito che questo strumento diventa, sulle note della sua più antica espressione musicale (Ceol Mor), al tempo stesso “simbolo” e “spirito” di un popolo peraltro sanguinosamente frammentato in particolarismi e rivalità ancestrali.

E’ in tale logica che vanno intesi eventi come la costituzione di vere e proprie “scuole” musicali e di “dinastie” di piper ed è solo in risposta a tale logica che possono essere interpretate, da un lato, l’istituzione presso ogni Capo Clan di una figura e di un ufficio quale quello dell’ “hereditary piper” e, dall’altro, la marginalizzazione subita dallo strumento successivamente alla disfatta del 1746 a Culloden, nei pressi di Inverness, che segnò la fine del clanship quale forma di organizzazione sociale nelle Highlands.