(fotoreportage by Duilio Vigliotti e Francesco Toiati)
Il programma ufficiale prevedeva l’inizio delle attività presso l’ostello “Tana libera per tutti” alle 16.00 del 18 settembre.
Quest’anno, però, una migliore logistica ha fatto sì che i voli dei nostri ospiti scozzesi ne concentrassero l’arrivo a Roma tra le 10.00 e le 12.00 . Così, nell’atrio degli arrivi dell’aeroporto di Ciampino si è quindi avuta un’inaugurazione informale della manifestazione.
Come sapranno già coloro che hanno seguito la fase di “lancio” del gathering, quest’anno avevamo l’onore e il piacere di avere con noi Hamish e Fin Moore, Roddy MacLeod e Stuart Samson.
I nostri quattro ospiti sono tutti arrivati quasi in perfetto orario allo scalo romano, con Roddy MacLeod e Stuart Samson accompagnati anche delle rispettive mogli, Margaret e Wanda.
Con i nostri sei ospiti e i tre esponenti del BIG incaricati di accoglierli – il sottoscritto, Duilio e Gino – un primo gruppetto di partecipanti apriva così informalmente le attività con quasi quattro ore di anticipo.
Dopo i saluti del caso, sono subito partite le prime chiacchiere al bar dell’aeroporto, seguite da più approfonditi discorsi che si sono sviluppati in auto lungo tutta la strada per raggiungere l’Umbria e dal memorabile pranzo a base di mozzarella di bufala Molisana, pane di Picarelli e Aglianico d’Irpinia, consumato al volo presso una stazione di servizio della A1 .
Giunti finalmente all’ostello “
Come al solito, questo ha significato per noi un po’ di relax, nuove chiacchiere con i nostri ospiti, sistemazione e settaggio degli strumenti punteggiato, di tanto in tanto , dall’arrivo di vecchi e nuovi amici con il quale aggiornarsi su quanto avvenuto nell’anno trascorso dall’ultimo incontro.
Intorno alle 18.00, giunta oramai la maggior parte dei partecipanti, si è iniziato a “fare sul serio”.
Con l’aiuto di Alberto Massi e di Franco Calanca si è iniziato in maniera sistematica il lavoro di accordatura degli strumenti – in vista anche della massed band di domenica.
Alle 19.00 c’è stata una breve presentazione del gathering, ed il primo workshop tenuto da Alberto Massi sulla musica per il ballo.
Alberto ci ha fatto una panoramica dei diversi tipi di danze tradizionali scozzesi e dei tipi di brani che occorre suonare per ciascuna danza.
Dopo cena, il secondo workshop è toccato alla famiglia Moore.
Hamish e Fin, con la simpatia e la competenza di sempre, hanno presentato le bellow-blown pipes e iniziato a darci una serie di spunti sull’approccio e sullo stile (o meglio: sugli stili) da utilizzare per suonare questi strumenti, con un’attenzione particolare al repertorio ed agli interscambi non solo musicali ma anche culturali tra le “cauld wind pipes” e
Al termine del workshop, si è aperto il “cortile dei miracoli” dell’ostello dove si sono tenute discussioni, session improvvisate e musica in libertà fino a notte fonda – anzi fondissima.
Nonostante ciò, sabato mattina la reveille è stata regolarmente suonata alle 7:30.
Dopo colazione, si sono riaperte le attività con un nuovo workshop dei Moore sulla musica da ballo e un intervento di Alberto Massi su come costruire ed ampliare il repertorio.
Dopo una indispensabile pausa caffè, Stuart Samson ci ha spiegato come affrontare lo studio e l’esecuzione di una marcia, dandoci un mare di consigli e suggerimenti sia sulla tecnica che sulla musicalità da ricercare per rendere al meglio questo tipo di componimenti.
La mattinata si è conclusa con la visione di un DVD realizzato dal British Army sulla Army School of Piping and Scottish Drumming, ampiamente commentato da Stuart che ne è stato il direttore fino a qualche anno fa.
Il pranzo si è svolto con la consueta allegria e nel pomeriggio le attività sono riprese con l’assemblea dell’API.
A seguire, Roddy MacLeod ha presentato e commentato il documentario “On the Day” realizzato la scorsa estate seguendo passo dopo passo l’esperimento della Spirit of Scotland Pipe Band, banda all-star di grado 1 di cui Roddy è il Pipe Major.
Intorno alle 18:00 è iniziata la competizione, quest’anno divisa in tre sezioni:
brano a scelta (sezione 1); 6/8 march in 4 parti (sezione 2); medley di tre brani di cui almeno due dancing tunes (sezione 3).
La competizione si è conclusa attorno alle 19:30, consentendo a tutti i partecipanti di consumare la cena in tutta calma prima del concerto che ha avuto inizio alle 21:30.
Com’è ormai tradizione, il concerto è stato aperto dalla City of Rome Pipe Band.
A seguire, si sono esibiti Roddy MacLeod, Hamish Moore & Fin Moore e, per chiudere la serata, Stuart Samson.
Terminato lo spettacolo, ci siamo trasferiti nuovamente nel “cortile dei miracoli” dell’ostello, dove si sono organizzate session estemporanee con, musica e chiacchiere in libertà fin quasi all’alba.
Nonostante ciò – e nonostante alcuni futili tentativi di intralciare il compito al duty piper – anche domenica mattina la reveille è stata regolarmente suonata alle 7.30
La mattina della domenica è letteralmente volata.
Dopo un interessantissimo workshop di Roddy MacLeod sul piobaireachd
e la prova dei brani da suonare nella massed band, l’orda dei piper ha imperversato per le strade di Cannara sfilando e suonando.
La conclusione della mattinata è stato l’aperitivo con concerto di Hamish e Fin Moore presso il bar in piazza municipio.
Nel corso del pranzo, poi, si è tenuta la premiazione dei vincitori delle competizioni e la consegna delle tessere di soci onorari dell’Api ai nostri ospiti.
Fin qui la nuda cronaca. Passiamo ora ai commenti
Innanzitutto, abbiamo verificato che la formula adottata due anni fa sembra in assoluto la più adatta.
Tralasciare completamente la didattica e lo studio tradizionale della tecnica in favore di workshop monografici sembra essere decisamente la soluzione più soddisfacente per tutti.
Per quanto riguarda le attività musicali vere e proprie, la competizione del sabato e la massed band della domenica sono dei punti di forza anch’essi irrinunciabili.
Il concerto del sabato risulta sempre uno spettacolo di altissimo livello sul quale non vale neanche la pena fare qualsiasi tipo di considerazione, visto il livello e l’esperienza dei musicisti che si susseguono sul palco.
Quest’anno le notti sono state caratterizzate da una maggiore frequenza e durata delle session estemporanee, un fatto estremamente positivo che, oltre ad arricchire il bagaglio di emozioni e di divertimento dei partecipanti, va interpretato anche come un sintomo di maggiore rilassatezza e amicalità della intera manifestazione.
Per quanto riguarda la logistica, anche qui l’esperienza maturata negli anni passati ci ha consentito di organizzare e gestire l’intero gathering con molta maggiore confidenza e minore sforzo rispetto alle edizioni precedenti.
Un ultima considerazione sui partecipanti, infine.
Anche quest’anno abbiamo avuto il piacere di conoscere un bel po’ di “nuove leve” che si sono immediatamente e senza difficoltà alcuna sintonizzati con lo spirito della manifestazione trovandosi da subito perfettamente a proprio agio in mezzo agli abituée del gathering e ai veterani del gruppo.
Per quanto riguarda i programmi per il prossimo anno….. bhè, su questo consentiteci di mantenere un po’ di suspence.