DONALD GRUAMACH’S MARCH

prefazione all’introduzione :A chiusura della rapida ma consistente carrellata di contributi aventi ad oggetto il “pibroch”, Ho pensato fosse interessante proporre un qualche approfondimento – non tanto tecnico (non ne sarei assolutamente capace !) quanto iconografico e “d’ambiente” – su alcuni singoli grandi pibroch relativamente ai quali sono stato in grado di reperire risorse di supporto.
Devo, quindi, tributare un ringraziamento alla Piobaireachd Society da cui ho potuto estrarre il .pdf che correda questo articolo ed ancora alla scrittrice-saggista Bridget MacKenzie, all’amico Barnaby Brown ed al caro e prezioso maestro Alberto Massi.
Mi auguro che questa piccola iniziativa sia di vostro gradimento.

Storia e folklore dei brani

Bridget MacKenzie

Questo  brano è tratto da un più ampio saggio scritto dalla ricercatrice e storica Bridget MacKenzie ed è contenuto nel libro che accompagna l’album “Donald MacPherson, a Living Legend” pubblicato dalla casa editrice/discografica che fa capo all’Autore.

La traduzione (eccezionale!) è a cura di Alberto Massi ed era destinata a comparire sul libro a corredo dell’album insieme alle traduzioni in altre lingue. Purtroppo, e sottolineiamo purtroppo, ciò non è stato possibile per ragioni tecniche.

Spaidearachd Dhomhnuill Ghruamaich – Donald Gruamach’s March

Lo spartito è tratto da Hannay – MacAuslan Manuscript ed è allegato a questo articolo in pagine singole in formato .pdf

Ùrlar & A’Cheud Shiubhal

Donald Gruamach era il 5° Capo dei MacDonald of Sleat, nell’isola di Skye. Nel 1818, Donald MacDonald, anch’egli di Skye, chiamò il brano “Lamento di Donald Gruamach di Sleat per la morte del fratello maggiore”, ma non si ha notizia di alcun fratello maggiore. Suo padre e suo zio furono uccisi invece da un altro zio, che poi fu in seguito ucciso da Donald stesso.

Sembra strano che egli abbia voluto commemorare questo episodio. Il brano ha anche un altro titolo, anteriore al precedente: “L’amata del figlio di Donald Gruamach”.

La parola gaelica Spaidearachd, letteralmente “camminata fiera”, viene a far parte del titolo nel 1815, ed indica un particolare tipo di pibroch. Gruamach significa invece “crudele”, e Donald in vita sua fu fedele a tale appellativo.

Nel 1528 invase la parte nord di Skye e spazzò via i MacLeods dalla penisola di Trotternish. Questo fu l’inizio di una lunga faida tra i MacDonald ed i MacLeod. I MacDonald mantennero questo territorio per i duecento anni successivi e i loro capi si stabilirono a Duntulm assegnando alcune terre vicine ai MacArthur, i loro piper ereditari.

L’intera vita di Donald Gruamach fu passata a combattere, e fu grazie a lui che la sua famiglia conquistò il potere in seno al clan MacDonald. Il suo ultimo attacco contro i MacLeod culminò nella battaglia di Glendale (1537), ove, o almeno così hanno sempre asserito i menbri del suo clan, Donald fu ucciso combattendo coraggiosamente.

Anche 300 anni dopo Niel MacLeod of Gesto riportò che egli era stato colpito al fianco da una freccia presso il castello di  Eilean Donan, a Kintail, ed era morto dissanguato prima di poter tornare a Sleat.

In realtà, racconti contemporanei all’evento recentemente scoperti rivelano che Donald Gruamach morì di cause naturali. Fu trovato morto sulla riva di un ruscello, dove si era recato a lavarsi il viso prima della battaglia.