IN INGHILTERRA

Le più antiche prove dell’esistenza della cornamusa sulle isole britanniche, relativamente all’Inghilterra, sono identificabili in un indovinello anglo-sassone di cui la parola “bagpipe” sembra essere la risposta ed un’incisione, abbastanza primitiva e grossolana, realizzata su una pietra tombale rinvenuta nel Northumberland e ritenuta databile a circa il 1200.

Riferimenti storicamente accettabili cominciano ad essere databili negli anni intorno e successivi al 1300 (registrazione di pagamenti effettuati in favore di piper e citazione di piper nel Canterbury Tales di Chaucer).

Il reperto più antico riferibile ad una cornamusa è pure inglese ed è costituito da alcuni frammenti di uno strumento musicale riportati alla luce da alcuni archeologi che stavano operando nei pressi del castello di Weoley nel Warwickshire, reperti databili verso la fine del  13° e gli inizi del 14° secolo.

Tutto ciò ben prima delle più antiche referenze rilevate in Scozia (1423 ca.) ed ancora prima di quelle associabili alla regione delle Highland che sembrano essere databili in epoca successiva al 1500.

Secondo lo studioso R.Cannon notizie certe dell’esistenza della cornamusa nelle Highland si hanno solo in un periodo in cui l’uso della cornamusa era già in declino sia in Inghilterra che nel resto dell’Europa centrale.

Analogo discorso varrebbe, secondo il citato studioso, anche per l’Irlanda il che porterebbe a concludere che sia in Irlanda che in Scozia lo strumento sia arrivato in epoca più tarda rispetto a quelle in cui lo strumento era già in uso altrove.
Tale ipotesi sembra tener conto anche del grado di isolamento non solo geografico ma anche culturale delle terre gaeliche, soprattutto delle Highlands.

La cornamusa quindi potrebbe essere giunta in queste regioni proprio dall’Inghilterra, in una forma probabilmente assai simile a quella dominante in tutta Europa nel Medio Evo, con un solo bordone basso (due ottave sotto alla nota fondamentale del chanter), chanter conico, sacca e blowpipe.