LA COSTRUZIONE DELLE ANCE E’ SOLO L’INIZIO

n. 41

Riprende in modo organico e stabile la proposizione integrale di articoli pubblicati sulla rivista Piping Today. La collaborazione, mai venuta meno, con questo magazine ci consente la facoltà di estrarre 2 articoli al mese, articoli che noi offriremo sia in italiano sia mediante la riproduzione delle pagine originali. Per ragioni di opportunità e di cortesia, pur non esistendo limiti in tal senso, preferiamo pubblicare sul sito articoli apparsi sul numero precedente quello in distribuzione e ciò per evitare di interferire con la vendita e distribuzione “ordinaria” della rivista.

Nella selezione degli articoli si cercherà di privilegiare quegli argomenti che possano apparire di maggiore utilità per i lettori italiani, per la maggior parte non particolarmente addentro alle problematiche tecniche e musicali riguardanti lo strumento. 

Un ringraziamento pubblico va tributato agli amici Gianluca Tarasconi e Gianluigi Fanzone che si sono fatti carico (e speriamo continueranno nell’operazione) di tradurre i testi, a volte molto corposi.

l’autore: John Slavin

Piper e responsabile della rivista Piping Today dopo essere stato per anni coresponsabile e produttore del magazine The Living Traditions.Succede alla direzione di Piping Today dopo la decennale guida del dr. Mike Paterson. 

traduzione di : Gianluca Tarasconi (alias Madfingers)

RORY GROSSART

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Rory Grossart al BIG Gathering 2008
 

“”La prima cornamusa di Rory Grossart sulla via per diventare un costruttore di ance era una Pakistana, all’ epoca suonava con la Milngavie una banda giovanile la compro per 18 £ e come lui stesso ammette “Non era il migliore degli strumenti”.


La dovette dipingere di nero in modo che potesse sembrare uguale a tutte le altre cornamuse della banda e doveva oliarla una volta al mese per far si che la fibra del legno dei bordoni rimanesse compatta. Ebbe lo stesso problema per far si che la cornamusa suonasse come le altre, dovette quindi imparare velocemente come manipolare le ance di canna dei bordoni in maniera tale che suonassero in maniera simile al resto della banda.

Questo modo di operare sulle ance lo imparò per lo più da autodidatta ma deve aver fatto le cose giuste, infatti suonò questo set fino a che non raggiunse per la prima volta una banda di grado 1 la Babcock Renfrew di cui divenne Pipe Sergeant e che in seguito cambiò il nome in Black Bottle. Da allora, fece parte per alcuni anni sempre come Pipe Sergeant della Scottish Power e nelle ultime stagioni partecipò a competizioni con la Strathclyde Police che lasciò alla fine del 2008 per impegni di lavoro e familiari.


Ha spesso pensato di entrare nel mercato come costruttore di ance così quando Stuart McCallum e Kenny MacLeod della MacCallum Bagpipes cercarono un costruttore di ance decisero di unire gli sforzi e nacquero così le MG Reeds nell’Aprile del 2007.

Rory spese circa tre anni cercando di sviluppare ance che sviluppassero il suono che aveva in mente.


“Il suono è una cosa personale”
afferma Rory “E’ molto difficile da descrivere e deriva dalle preferenze personali di ciascuno di noi. Non dipende solamente dalla creazione di un’ancia, deriva dallo strumento nella sua interezza, bisogna cercare il bilanciamento tra il volume dei bordoni e quello del chanter ed il bilanciamento fra i bordoni tenori. Credo fermamente che una lieve differenza nella sonorità dei due bordoni tenori crei un suono più ampio nel suo insieme. E’ ciò che ho pensato costruendo le mie ance in canna con il bordone centrale ha un suono lievemente differente dal bordone tenore esterno quest’ultimo suona lievemente più sordo e meno sonoro. Ed è per questo che sulle ance sintetiche, offro l’opzione delle ance invertite sui bordoni tenori in maniera tale da cercare di ottenere lo stesso intervallo di armonici. Non è solo una questione di volume è il ricercare un’ampiezza di suono il volume è un parametro sopravvalutato. Molti Piper, secondo me, ricercano un suono grande sonoro e aspro dai bordoni e dal chnater ed anche le bande ricercano queste caratteristiche. Io sono alla ricerca di qualcosa di piacevole all’orecchio.

“Ho a disposizione tutta la produzione di cornamuse della McCallum quindi ovviamente le mie ance funzionano molto bene su queste cornamuse, ma vanno bene anche su qualsiasi altra cornamusa. Ho avuto modo di testarle su svariati tipi di bordoni e chanters. Nei chanter dei differenti  costruttori esistono piccole differenze  fra nota e nota facilmente aggiustabili in fase di costruzione dell’ancia o dopo con l’ausilio di nastro isolante sui singoli fori.

Rory ha iniziato con la costruzione di ance sintetiche a cui ha rapidamente aggiunto l’opzione dell’ancia per bordone basso invertita e gli adattatori in grado di essere avvitati a queste ance sintetiche per allungare per raggiungere la frequenza di 440 Hz hanno fatto seguito le anche per bordoni in canna e le ance sempre in canna per il chanter e le ance per le Small Pipes prodotte da Fred Morrison. E si stanno sviluppando anche le ance per Reel Pipe.
“Mi sento di poter affermare che le mie ance sintetiche hanno un suono veramente vicino a quello delle ance in canna, ma penso che qualsiasi altro costruttore di ance per bordoni affermerebbe lo stesso. Penso che se è il suono delle ance di canna ciò che state cercando semplicemente dovete suonare con delle ance di canna. C’è un’errata convinzione che le ance di canna siano difficili da gestire e da mantenere intonate e stabili. Non è del tutto vero, ci sono solo un paio di cose da sapere per farle funzionare al meglio ed un po’ di pazienza ma una volta settate e suonate ogni 2 o tre giorni non ci sono grandi segreti per farle funzionare bene.
Non c’è niente di meglio di un paio di capelli sotto la linguetta ed un bridle ben saldo. Sebbene molti usino per questo scopo elastici o fermagli da carta io non ho ottenuto il risultato voluto con questi ultimi.
Tutti a volte abbiamo l’esigenza di non suonare per un paio di settimane. Ma quando siete pronti a riprendere a suonare a suonare mettete le vostre ance di canna in un contenitore ermetico
(tipo quello usato per la marmellata fatta in casa N.d.T.)  con un pezzo di patata sbucciata e sigillatelo lasciate il tutto in questa condizione per un paio di ore in modo tale che le ance assorbano l’umidità dalla patata.
Ora rimontatele e torneranno a funzionare. Le ance sintetiche sono più facili da settare ed danno un suono stabile immediatamente sarete in grado di suonare per un periodo molto lungo e avrete un incremento della finestra di stabilità prima che i bordoni vadano fuori intonazione. Con le ance di canna non avrete lo stesso periodo di stabilità ma credo che sia comunque un aspetto da conoscere il sapere per quanto tempo la cornamusa manterrà la stabilità e l’accordatura.

Quando competevo conoscevo il mio strumento molto bene in base alle condizioni climatiche riuscivo a stabilire per quanto tempo avrei potuto suonare senza problemi di intonazione, con uno scarto di 15 / 30 minuti conoscevo quindi quale era la mia finestra di stabilità. Penso che coloro che suonano con ance sintetiche non tengano molto in considerazione questo aspetto ma la loro vita è stata resa più facile da coloro che ancora adesso stanno imparando o non hanno il tempo di suonare regolarmente”


Al momento Rory produce ance per chanter di taglio tradizionale ma sta anche sviluppando le cosiddette Ridge-Cut [se non sbaglio vengono chiamate anche French-Cut o taglio Francese, tanto per intenderci quello con la spalla più alta o se vogliamo la “cassa armonica” più spessa N.d.T.]
avendo avuto domanda per entrambi i tipi. “Preferisco lavorare sulle ance di taglio tradizionale perchè una volta assemblate vi è un margine più ampio di manovra per aggiustarle e raffinare il suono. Ma le Ridge-Cut sono molto popolari hanno un suono molto pronto ed un grande volume sopratutto all’inizio. Non penso comunque che abbiano la stessa qualità di suono, ma come detto in precedenza il suono è una scelta soggettiva. E sarebbe una forzatura riuscire a distinguere il suono delle une dalle altre rimango dell’idea che le ance di taglio tradizionale siano più duttili.

Ci sono molti parametri che determinano la durezza di un ancia la selezione della canna come è stata tagliata/sgorbiata e come è stata assemblata. Una volta costruita si possono fare tante cose per far si che suoni più facilmente. Una volta lasciato il banco di assemblaggio probabilmente l’ancia risulterà asciutta e” rattrappita” la cosa migliore da fare è quella di montarla e suonarla in maniera costante ad ogni sessione per un paio di settimane scegliete un ancia lievemente più dura di quella che suonate regolarmente e lasciate che assorba naturalmente l’umidità sino a quando la canna non inizia a presentare delle ondulature.
Se finito di suonare siete abituati a smontare l’ancia consiglio di riporla in frigo in modo tale da evitare che si secchi nuovamente se si è seccata e volete farle riacquistare umidità potete utilizzare il metodo della patata suggerito  in precedenza per circa mezz’ora un ora. Durante questa fase di rodaggio potreste avere l’esigenza di schiacciare leggermente l’ancia nella sua metà superiore fate attenzione a tale operazione che potrebbe rovinarla. Dovete applicare esclusivamente la forza sufficiente a far si che le “labbra” dell’ancia si chiudano e non di più. Dopo un paio di settimane quando la percentuale di umidità naturale e stata riacquisita dall’ancia potete cercare di ammorbidirla ancora un pochino se vi sembra che non vibri come dovrebbe”

[ATTENZIONE: Tutte le operazioni riportate di seguito richiedono attenzione ed esperienza, sono descritte a scopo ESCLUSIVAMENTE INFORMATIVO e per completezza documentale e se male eseguite possono avere EFFETTI IRREVERSIBILI sulle ance, il traduttore e l’editore declinano ogni responsabilità in ordine ad eventuali danni causati nel tentativo di seguire tali operazioni]  

dice Rory :

“Cosa si potrebbe anche fare è raschiare l’ancia nel secondo quarto a partire dal basso sino alla punta dell’ancia con una lama ffilata e da entrambe le facce ed anche sui lati asportate solo piccole quantità e provatela di frequente per sentire cosa è cambiato. Fate attenzione a non asportare troppo materiale tutto in una volta e suonatela fra una rasciata e latra in modo che l’ancia abbia il tempo di riassestarsi. Quando eseguite operazioni del genere su un ancia vi renderete conto che ciò influenzerà tutte le note per esempio potrebbe capitare che operando su un ancia come detto sopra le note della mano alta in particolare l’High A l’High G e l’F risultino calanti, con il che dovrete bilanciare l’effetto inserendo maggiormente l’ancia nella gola del chanter per far si che l’intervallo di ottava fra i 2 La venga ripristinato. Una volta ottenuta l’ottava ogni problema di note crescenti può essere risolto con un po’ di nastro [i famigerati “Scoccini” N.d.T.].

Io sono un grande sostenitore di questo metodo con un po’ di nastro su tutti i fori potete aggiustare qualsiasi problema di intonazione. Fate attenzione tuttavia a non coprire troppo i fori poiché tale operazione diminuisce la sonorità delle note. Ed ha effetti non solo sulla nota che state correggendo ma anche sulle altre. Per esempio un po’ di nastro applicato per correggere ed abbassare il Low G abbassa lievemente anche il Low A.
Se avete un chanter che è pesantemente calante su una nota potreste considerare il fatto di correggere il foro non fatelo da voi affidatevi a qualcuno che sappia quello che sta facendo altrimenti potreste rovinare irrimediabilmente il chanter.

Un altro metodo per rendere più facile l’ancia è quello di asportare un sottile strato dalla cassa armonica di solo 5 o 6 millimetri a partire dal fondo [per fondo si intende dove finisce la legatura in metallo N.d.T.]
Anche in questo caso fate attenzione asportare troppo materiale può rendere la struttura troppo facile e farla collassare successivamente se la schiacciate. Una volta che dovete tenere bene a mente quando imboccate questa strada è che probabilmente rovinerete e butterete via un sacco di ance. Solitamente un ancia non ha bisogno di essere grattata il più delle volte ha solo bisogno di una gentile schiacciata ed un po’ di umidità applicata sulla punta. Il che equivale anche a valutare con le dita qualsiasi tipo di  asimmetria e correggerla lievemente usando della carta a vetro finissima.

“Si può anche cambiare la forma dello staple [base metallica di forma cilindrica in fondo all’ancia  N.d.T.], ma generalmente lo sconsiglio. Mi sono costruito particolari strumenti per fare questo genere di operazione. Ci sono certe aree, che se opportunamente schiacciate tendono a far calare le note della mano alta.  Allargando invece l’area appena dopo  l’imbocco della base si può ottenere l’innalzamento delle note High A e High G  questa zona è particolarmente importante sopratutto considerando gli effetti che ha sull’High G”.


“La “doppia nota” sul F può essere facilmente corretta asportando una lievissima parte dall’apice dell’ancia con l’ausilio di uno strumento affilato. Quest’operazione innalza l’intonazione delle note in generale e influenza grandemente il C rispetto alle altre note. Fate attenzione  un F calante può essere corretto anche solo applicando una gentile compressione dell’ancia. Un altro metodo per innalzare il F è  allargare il fondo dell’ancia ma il fatto che tale operazione funzioni o meno dipende dalle dimensioni dello svaso del chanter che ospita l’ancia stessa.”.


Rory ha avuto anche una carriera di successo come Piper solista nella decade che va dagli anni 80 agli anni 90, partecipando alle più rinnomate competizioni. Il sui insegnati sono stati Angus J. Maclellan ed in seguito Ronald Morrison. Da cui Rory ha anche imparato a costruire le ance. Rory ha ancora un ancia che usava all’epoca e ci ha spiegato come sia in grado di mantenerla efficiente a tutt’oggi.

“Possiedo ancora una vecchia ancia McAllister un po’ “sbeccata”, questo tipo di ancia  all’epoca veniva usata da quasi tutti iPiper. Probabilmente ad oggi ha più di 15 anni. Non l’ho più utilizzata per un bel po’, perche uso le mie ance adesso, ma periodicamente la smonto la ripulisco attentamente e la riassemblo. La canna si è stagionata ed indurita magnificamente negli anni, ma attualmente è lievemente secca. Attualmente se la voglio utilizzare la metto nel mio piccolo contenitore ermetico insieme ad una patata sino a che non si ravviva e riprende la sua forma. Come già detto se occorre la smonto, pulisco e riassemblo. La potrei riutilizzare in caso di emergenza. Ma sono più che contento con le ance che suono adesso”.

“Principalmente la tengo in efficienza per evitare la fatica di suonare con un’ancia nuova. E la utilizzo tutte le volte che lo ritengo necessario. Alcune circostanze possono condurmi a fare tale scelta. Un’ancia nuova con un La alto troppo stridulo che non può essere corretto con le procedure usuali, o con un Mi la maggior parte delle volte instabile. Un grande grumo di seasonig che l’ha impiastra perché magari non ho pulito la sacca in maniera adeguata. Ripulire un ancia non è una azione abituale e non è detto che funzioni sempre”
A questo punto Rory mi ha mostrato la MacAllister, opportunamente avvolta in un panno di lanetta e riposta in una scatoletta di metallo a chiusura ermetica.

L’ha montata sul chanter e mi ha regalato 10 secondi di musica scoppiettanti.

“Quest’ancia ha vinto premi alla Gold Medal di Oban e alla Dunvegan Medal nell’isola di Skye ed è ancora assolutamente vincente” afferma Rory. [Piccola curiosità al penultimo Gathering dopo un Workshop di McCallum, alcuni Piper si avvicinarono per chiedergli se c’era l’opportunità di acquistare delle ance, in quella occasione mi sono azzardato a fare da tramite per loro conto e già che c’ero mi è venuto spontaneo chiedergli, in via del tutto indicativa, quale poteva essere la vita media di un ancia. Lui mi rispose dicendomi che Rory aveva un’ancia che ogni tanto utilizzava e che durava da circa 20 anni, io all’epoca pensai, (dato il mio scarso Inglese) di aver frainteso la risposta ed invece ora scopro grazie all’articolo che avevo capito bene N.d.T.]


“Non ho mai ritenuto vantaggioso suonare con ance più dure del necessario anzi l’ho sempre reputato uno svantaggio. Allo stesso tempo però suonare con un’ancia troppo debole rende difficile il controllo dell’intonazione in quanto quest’ultimo parametro è strettamente legato alle variazioni di pressione”

“Ognuno di noi ha caratteristiche differenti ed un’ancia dura per un Piper può risultare facile per un altro. La cosa migliore per uno strumentista è quella di scegliere un’ancia giusta per lui”.

“In passato ho utilizzato elstichini [ad esempio quelli utilizzati per gli apparechi ortodontici N.d.T.] sulle ance sopratutto in fase di “rodaggio”  posizionati appena al di sopra della fine della base [dove inizia la parte in canna N.d.T.] chiudendo lievemente il bordo dell’ancia troppo dura  la rendo no più facile. Questo accrgimento usato in maniera scorretta o non necessaria può creare però problemi di stabilità particolarmente sulle note F e High G. L’elastichino  rende l’ancia più facile da suonare e (propio a causa di questo effetto) innalza lievemente l’intonazione.

Solo se  un ancia risulta essere dura e calante decido di utilizza re l’elastichino. Come già affermato in precedenza  si verificano molti effetti secondari quando si manipola un ancia e molte note vengono influenzate  innalzate maggiormente rispetto ad altre. Quindi di solito per aggiustare l’intonazione in maniera decisiva utilizzo il nastro. L’utilizzo dell’elastichino non è necessariamente la risposta. Dipende tutto dalla sensazione che ci dà l’ancia la prima volta che la suoniamo. Questo genere di sensazione sarà più facilmente interpretabile mano a mano che cresce la nostra esperienza.
Non sono un accanito sostenitore dell’elastichino ma in passato l’ho usato. Tuttavia voglio ripetere che ritengo non sia il caso di utilizzarlo solamente per rendere un’ancia più facile”.

Rory predilige sulla cornamusa il set up tradizionale ed in particolare le sacche in sheepskin. Negli anni ha ricercato un tipo di seasonig che “facesse il suo lavoro” o eventualmente (tramite esperimenti) ha cercato di scoprirlo. Oggi che la parte riguardante la costruzione delle ance funziona e procede regiolarmente, ha deciso di aggiungere alla sua linea di prodotti il seasonig per le sacche in materiale naturale.

 “Non posso ottenere il suono che cerco dalle sacche sintetiche” dice Rory “Ho paragonato le sacche sintetiche con quelle in sheepskin e ottengo il suono che cerco solo con le seconde. Anche se  il dispositivo di ritenzione dell’umidità applicato alle sacche naturali altera il suono specialmente sulle note della mano alta chissa perche? Credo dipenda dal fatto che la sacca è a tutti gli effetti una camera risonante e più cose ci s’infilano dentro minore risulta essere la risonanza. Quando facevo gare non ho mai utlizzato il dispositivo di ritenzione dell’umidita anzi a volte mi rendevo conto che avrei dovuto aggiungere un po’ d’acqua per inumidire la mia sacca”.

“Quando ho cominciato a suonare c’erano sul mercato solo un paio di tipi di seasoning, ma in base a come funzionavano ce ne era solo uno che  acquistavo. Ciò che facevo era distribuire il prodotto in maniera più uniforme all’ interno della sacca, soffiarci dentro in maniera tale che quest’ultimo raggiungesse tutte le pieghe ed infine appendevo la sacca in maniera tale che l’eccesso del seasonig sgocciolasse fuori. Ritornato dopo mezz’orale gocce di seasonig  erano solidificate. Oggi ho un seasonig che funziona in questo modo tradiziona led è ciò che uso. Mantiene la sacca morbida, a tentua d’aria ed aiuta nel controllo dell’umidità””.