OLTRE GLI STANDARD

n. 43

Prefazione a cura del traduttore: Solitamente nelle riviste le ultime pagine vengono riservate ad argomenti se vogliamo più “leggeri” o di minor  peso e rilevanza. Con piacere ho notato che in Piping Today questo non accade e  l’interesse del lettore è mantenuto fino alla fine. Negli ultimi 2 numeri infatti l’ultima pagina ha accolto l’editoriale di Finlay MacDonald  nel precedente, dal titolo “usate le vostre orecchie” quest’ultimo ci dava consigli su come approcciare alla musica d’assieme. In questo invece affronta con un visione a 360 gradi, in maniera sensibile e (superfluo rimarcarlo) competente, da musicista oltre che da strumentista, il “problema” del repertorio. E’ una domanda che ritengo attuale in quanto, in maniera più o meno regolare, viene posta anche nel forum e quindi mi sembrava interessante rendere fruibile anche questo punto di vista. Vi renderete conto leggendo che è  una disquisizione molto artistica e forse un po’ fuori dagli schemi. Ma sono convinto che sopratutto i  Piper più esperti ed evoluti, con una solida base e conoscenza degli standard, possano gradire tale prospettiva ed approccio.

Buona lettura.       

Redatto in lingua originale da Finlay  MacDonald

Traduzione a cura di MadFingers

OLTRE GLI STANDARD

Sono costantemente sorpreso ed eccitato dalla pura e semplice ampiezza del possibile repertorio per cornamusa, ma allo stesso tempo non sò perchè la magior parte di questo ricco e svariato assortimento di musica vada per la maggior parte trascurato. Mi sono trovato in soggezione da compositori come Donald MacLeod , G.S. MacLellan e Peter MacLeod  Junior solo per nominarne alcuni , che hanno inventato questa musica così individuale e piena di colore con solo nove note e senza dinamiche.

Ogni volta che guardo alcune di queste collezioni, noto che ci sono standard comuni e che vengono regolarmente eseguiti da Piper solisti o nelle competizioni fra Pipe Band ma per me, il vero interesse nasce dal trovare  composizioni che sono state tralasciate molte volte durante lo studio a vantaggio di brani più comuni e popolari.

Non c’è niente di più soddisfacente che incappare in un brano che non avete mai ascoltato e trasmetterlo ad altri musicisti, in maniera tale che possa  entrare così a far parte del repertorio popolare corrente.

A tutt’oggi lo standard generale di esecuzione è molto alto, sento che uno dei modi per consolidare ulteriormente il proprio stile esecutivo sia di scegliere brani interessanti ed unici, arrangiati ed adeguatamente suonati su uno strumento ben bilanciato.

Ciò non vuol dire che i classici non siano grandi brani, niente di tutto questo, anzi l’unica ragione per la quale sono diventati così popolari è che sono fantastiche composizioni, ma sicuramente il vasto mare della musica potrebbe ulteriormente essere esplorato ed altre composizioni venire alla luce.

Frugando in una collezione non comune di musica o ascoltando registrazioni di brani meno noti ci può far arrivare ad una valutazione soggettiva di come la nostra musica sia cambiata, e  di come lo  stile individuale possa influenzare l’utilizzo degli abbellimenti, la forma, il ritmo, ed il contorno melodico.

Vedo questo procedimento come un elemento essenziale nello sviluppo personale di uno stile interpretativo questo è tanto più vero e diventa un valore aggiunto, quando piccole gemme vengono scoperte e portate alla vita attraverso l’esecuzione. Non dobbiamo in oltre dimenticare le svariate registrazioni che ci possono insegnare così tanto. Ricordo i miei favoriti, di come abbia letteralmente consumato, a forza di ascoltarle, le cassette di Duncan Johnstone e del P/M Angus MacDonald,  nel tentativo di memorizzarle tutte. Non ho mai considerato questo processo come una vera e propria ricerca ma piuttosto come a musica che volevo ascoltare e da cui potevo trarre ispirazione. C’è molta grande musica attorno a noi e se guardiamo nei posti giusti e ascoltiamo le registrazioni giuste porteremo alla luce [letteralmente usa la parola dissotterreremo N.d.T.] la prossima raccolta di brani classici, questo potrà assicurare che il nostro intrinseco suono ed  il nostro repertorio e stile continuino a crescere