Alcuni dei compositori di maggiore rilievo del XX secolo provengono dall’ambiente militare.
George S. MacLellan è probabilmente il più famoso, ma conviene citare tra le molte figure di grande rilievo almeno quelle di William MacLellan, William Ross, John McLellan, Donald Cameron.
Il contributo che questi autori hanno dato al piping moderno è stato enorme.
Fu proprio grazie a loro che gli orizzonti musicali della cornamusa iniziarono ad essere ampliati in un processo che oggi li ha portati fin quasi agli estremi limiti.
A partire dai primi anni del ‘900, grazie alla abilità tecnica e alla intuizione artistica di questi autori, iniziarono a venire alla luce musiche di grande bellezza e di notevole complessità.
L’evoluzione fu drammatica e piuttosto immediata, tanto che già nel primo ventennio del ‘900 è possibile individuare uno spartiacque che separa la musica per cornamusa “antica” da quella “moderna”.
Nell’ambito della Ceol Beag esiste infatti una tripartizione ben marcata.
Da una parte c’è il repertorio di base, quello che oggi si indica normalmente come “massed band tunes”; e che dovrebbe essere noto ad ogni piper, c’è poi il repertorio composto di grandi classici intramontabili, di derivazione diretta dalla tradizione ma caratterizzati da un maggiore livello di complessità, quali ad esempio “Cabar Feidh” o “the Black Bear”.
Questi due gruppi sono, per grandi linee, definibili come musica “antica”, laddove esiste un terzo gruppo, cui si fa normalmente riferimento come “brani moderni” , all’interno del quale vengono raggruppati tutti i componimenti che presentano soluzioni un po’ più originali o insolite sia musicalmente che ritmicamente.
Questo terzo gruppo rappresenta la nuova frontiera, oggi esplorata da autori come Neil Dickie, Mark Saul o Chris Armstrong.