RONALD MAC DONALD of MORAR’s LAMENT

Storia e folklore dei brani


Bridget MacKenzie

Questo  brano è tratto da un più ampio saggio scritto dalla ricercatrice e storica Bridget MacKenzie ed è contenuto nel libro che accompagna l’album “Donald MacPherson, a Living Legend” pubblicato dalla casa editrice/discografica che fa capo all’Autore.

La traduzione (eccezionale!) è a cura di Alberto Massi ed era destinata a comparire sul libro a corredo dell’album insieme alle traduzioni in altre lingue. Purtroppo, e sottolineiamo purtroppo, ciò non è stato possibile per ragioni tecniche.


Cumha Ranouill Mihic Ailein òig
  Ronald MacDonald of Morar’s Lament

spartiti allegati in .pdf

Ùrlar

Due variazioni dell’ Ùrlar

Taobhludh S & D

Crunnludh  S & D

Le leggende delle Highlands attribuiscono a “Ronald, figlio di Alan junior” forza straordinaria: si dice che fosse in grado di fermare con le sole mani una ruota di mulino, un’operazione peraltro incauta per un piper, che rischia così di rovinare le proprie dita. Altre storie descrivono le sue lotte per liberare la regione da spiriti malvagi, oppure parlano di lui come posseduto da forze soprannaturali.
Tutto ciò ha chiaramente un valore simbolico, e sembra ben rappresentare le difficoltà incontrate a quei tempi dalla Chiesa per sradicare credenze come queste e altre pratiche pagane, al tempo comuni nelle Highlands.

Ronald MacDonald of Morar (1662-1741) apparteneva ad un ramo importante del Clan dei MacDonald of Clanranald: era infatti il terzo figlio di Alan, 4° capo dei MacDonald of Morar, nell’Inverness-shire.


Ronald fu un eccellente compositore di pibroch e, secondo una fonte storica, “il miglior suonatore non professionista dei suoi tempi”. Gli sono state attribuite tre composizioni che sono giunte fino a noi: The Finger Lock, The Vaunting, e The Red Speckled Bull. Altre fonti gli attribuiscono anche il pibroch Maol Donn, che infatti ha come titolo accessorio Morar’s March nel manoscritto di Peter Reid del 1825.
 

Ronald morì nella sua fattoria di Cross poco prima del suo ottantesimo compleanno. E’ sepolto nella chiesa di St. Donan ad Eigg, adesso in rovina, e si dice che le sue ossa giacciano sotto la falsa finestra del muro settentrionale. Nulla è invece noto del compositore del Lament a lui dedicato, che è stato poi tramandato oralmente dal 1741 fino alla sua prima pubblicazione su spartito nel 1818.