DIPENDE TUTTO DALLA MUSICA

n. 48

prefazione a cura del traduttore: Un altro grande artista ed esponente del Piping un ennesima nuova visione delle cose. Il Piping è un po’ come un diamante perfettamente tagliato e straordinariamente bello, basta osservarlo da un’altra angolazione e si hanno subito di fronte nuovi colori nuove sensazioni una nuova ed entusiasmante prospettiva.

Inoltre, (ebbene sì, lo devo ammettere) la scelta di questo articolo è stata un po’ “campanilistica”. Infatti, dell’ incontro fra Bill Livingstone e l’ API/BIG (che Bill ama ricordare nell’intervista) ne ho spesso sentito parlare dal presidente e dai  membri più “anziani” ai Gathering a cui ho partecipato. Mi ha fatto enorme piacere leggere che anche quest’ultimo ha serbato un fantastico e proficuo ricordo sia dal punto di vista artistico che umano. 

Buona Lettura.         

Redatto in lingua originale da Mike Paterson

Traduzione a cura di MadFingers

DIPENDE TUTTO DALLA MUSICA

Bill Livingstone

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All’età di 68 anni Bill Livingstone si è ritirato dal Piping competitivo sebbene sia un “consumato” solista e uno dei Pipe Major di maggior successo a livello mondiale.

Il cuore  della longevità e del suo continuo coinvolgimento nel Piping, è la motivazione, l’attrazione e l’impeto dettati dalla sua passione per la musica non diminuita nel tempo.

Bill vinse la sua prima Highland Society of London Gold Medal al Northen Meeting del 1977.

Due anni dopo vinse la sua seconda Gold Medal, e nel 1981, vinse il CLASP al Northen Meeting.

Nel 1982 fondò la 78th Fraser Highlanders Piper Band da ciò che rimaneva della General Motors pipe Band, dopo che il famoso costruttore d’auto smise di sponsorizzarli, cinque anni più tardi questa formazione raggiunse l’apice diventando la prima Pipe Band non Scozzese a vincere nel grado 1 del World Pipe Band Championship, l’album della Band dal titolo, Live in Ireland, registrato nello stesso anno, avrebbe avuto un influenza radicale su tutte le Pipe Band del mondo.

Negli anni, Bill ha continuato a riscuotere ed ammassare sfavillanti premi ed onori sia come solista che con la Pipe Band ma per lui c’è sempre stato qualcosa di più importante della teca dei trofei.

Nel 2005 decretò il suo ritiro dalla scena competitiva solistica realizzando un album quadruplo dal titolo A Piobaireach Diary: “Credo che le registrazioni abbiano una profonda influenza” affermò in quella occasione….“Ispirano e regalano al la gente l’amore per ciò chesi  ascolta. Questo è quello che accade a me.”

Il Piobaireachd continua ad essere la sua prima passione musicale. “Sto registrando altro materiale per il Piobaireachd Diary probabilmente verranno fuori altri due o tre volumi” disse “Mi piacerebbe venissero fuori altri due, tre, possibilmente quattro volumi”

Secondo Bill è grazie al Piobaireachd che la Great Highland Bagpipe esprime il suo meglio e ha ragione di essere, ci spiega: “Gli intervalli e la tonalità della scala si adattano perfettamente e queste strane scale pentatoniche nel modo misolidio sembrano fatte apposta”

“Le note lunghe e sostenute del Piobaireachd il complesso andamento circolare che il Ground instaura con le variazioni…..penso che sia una musica unica ed incredibilmente bella” “Ma” [e proprio un vizio eh…sul più bello mannaggia N.d.T.] ci dice “Non sono certo che sia questo che dà al Piper il gusto per il Piobaireachd. Un musicista risponde o meno allo stimolo dato da un determinato tipo di musica. Sebbene ci si senta strettamente legati a questa forma musicale non è detto che si abbia recepito [usa il verbo get nel senso di “avercelo” è un concetto di per se che non è tanto facile esprimere a parole ho tradotto con aver recepito ma è impreciso N.d.T.] cosa è racchiuso nel Piobaireachd. Non vedo al giorno d’oggi  molti Pipers impegnati in tal senso a cercare di capire ciò che tutto questo significa realmente. Molti buoni Pipers suonano il Piobaireachd semplicemente con l’obbiettivo di vincere un premio in una competizione  in quella categoria.’ In cima all’albero’ ci sono alcuni grandi Pipers che veramente ‘ce l’hanno’ ma sono veramente in pochi [letteralmente usa la frase sono uno strato sottile N.d.T.]

Il suo  A Piobaireach Diary è nato per condividere la delizia ed il fascino di questa forma musicale con coloro che sono interessati e che possono così aver modo per così dire di  “essere innescati” “Ho avuto molti consensi e risposte positive di ritorno da coloro che hanno la collezione e ciò che più conta e che molti sono interessati e chiedono di avere un dialogo una conversazione che parli dei vari brani”

“Avrei finito per essere auto referenziale facendo una cosa del genere” ha detto ” Non volevo che tutto ciò apparisse come una guida su come questi brani debbano essere interpretati affrontati o conclusi non è questa l’intenzione ed è per questo che ho chiamato la collezione ‘Diario’: Ho cercato di fare un ‘viaggio musicale’ una sorta di traiettoria musicale che cerca di descrivere come determinati brani sono finiti nel mio repertorio e come si sono evoluti fino a prendere la forma che hanno attualmente.

“Però probabilmente ho fatto un pochino più di questo e seguendo lo stesso approccio è venuto fuori: ecco come suono il brano, ecco come ci sono arrivato, ecco quali sono state le influenze e come le ho elaborate in testa ed in ultima analisi, che vi piaccia, che non vi piaccia,  che siate d’accordo oppure, no, ecco il risultato”.

Lasciò il suo posto di Pipe Major dei 78th Fraser Highlanders dopo i mondiali in Agosto ed il mese seguente, Bill trascorse  circa una settimana e mezzo in Italia, felicemente immerso nel Piobaireachd con un insegnante e rinomato Piper Italiano, Alberto Massi.

“E’ una di quelle rare persone, che ha una completa passione per la musica, e cerca profondamente di comprendere cosa la rende unica e quali siano le sfumature” afferma Bill.

“Alberto approccia al Piobaireachd come musica pura, lo suona per far musica senza avere l’obbiettivo di partecipare ad un contest o vincerlo. Abbiamo costruito una solida amicizia. E trascorso il tempo in maniera meravigliosa”  

Tornato a casa a Whitby, Ontario, Bill è stato felice di “fare un passo indietro” nei confronti dei doveri e responsabilità che il fare il Pipe Major impone.

E ammette: “Sono  fortunato, posso ancora suonare e ho avuto una carriera di per se lunga e stravagante ed è una buona ragione per uscire ancora una volta dagli schemi,: “Non voglio essere quel tipo di persona di cui la gente dice:’Dio onnipotente sembra non debba scomparire mai?!'”

“A tutt’oggi, sono proprio felice di non avere impegni seri di fronte …. nessuna scadenza nessuna appuntamento fisso domenicale in cui dover andare a far le prove con la Band

Ma sembra che Bill avrebbe il piacere se, sotto la guida del nuovo Pipe Major Doug MacRae, il 78th osasse e decidesse di prendersi dei rischi musicali.

“Sto parlando di ciò che non accade nelle Pipe Band”, ci dice. “Le migliori Pipe Band al mondo hanno raggiunto una perfezione tale ed è veramente dura non prenderne atto. Hanno un fantastico suono, una impeccabile intonazione, un assieme buono e generalmente privo di errori. Cosa sta succedendo? abbiamo raggiunto un punto in cui la determinazione e il pensiero collettivo è focalizzato sull’essere sempre e ad ogni costo assolutamente precisi eliminare qualsiasi genere di rischio che si può presentare nei vari brani che andremo a suonare …. così l’opportunità di essere creativi ed espressivi viene seriamente compromessa”.

“Molto dipende dalla tirannia del  World Pipe Band Championship. Mi rendo conto che  sembra ipocrita detto da uno che ha portato la sua Band ai mondiali per 27 anni di fila. Ma non lo ho fatto ciecamente. Vedo il costante assottigliamento del materiale da suonare e del modo in cui farlo seguendo una sorta di  formula fotocopia che si è coscienti funzioni per gli altri [Leggasi poco materiale sempre gli stessi brani suonati perfettamente, allo stesso modo e che ai giudici “piace” N.d.T] – invece di pensare in maniera veramente indipendente. La speranza viene dalla Bretagna ma questo perché abbiamo un approccio alle cose totalmente differente”.

“C’è speranza, per esempio, grazie alla esplorazione della Toronto Police Pipe Band che ha deciso di esporre la propria visione musicale a prescindere da risultato e dalle conseguenze io condivido di cuore e totalmente questo genere di scelta e modo di pensare. Tutto questo non deve essere confuso con la scelta particolare  del repertorio; sto parlando di un’altra cosa”.

“Prendere l’intera situazione per la collottola dargli una bella scrollata e organizzarsi per fare le cose al meglio, in maniera più  divertente, più interessante, più musicale e accattivante per gli ascoltatori …. è importante pensare a tutte queste cose”

Bill identifica chiaramente quelli che per lui sono la base ed i punti critici: “Dipende tutto dal suonare con inventiva, in maniera creativa, musica che sia ampiamente attrattiva, sempre avendo rispetto per la tonalità dello strumento e l’integrità della musica stessa – questo vuol dire che tutto ciò deve scaturire  da una sorta di radici Celtiche, Irlandesi e delle West Highlands. Questo modo di sentire dovrebbe venir fuori suonando ad esempio la Bagpipe o il violino… tutto questo deve assumere questo tipo di autenticità  [Per dovere di cronaca sebbene il concetto sia lampante ed espresso in maniera impeccabile ci tengo a sottolineare che chiaramente non sta affermando che bisogna per forza appartenere a queste culture e a queste etnie per suonare bene piuttosto incoraggia a tutti coloro che suonano di entrare a pieno e in maniera più ampia nelle cose facendo propri non solo la tecnica e la musica ma per esempio anche il “contorno” culturale e storico N.d.T.]  fatte queste premesse e posti questi limiti, le possibilità diventano senza fine.”

“Abbiamo bisogno di vedere tutto questo e sentirlo suonare sottoforma di concerto. Il problema è che, a meno che tu non abbia vinto un campionato del mondo o sia stato vicino a vincerlo nessuno verrà a sentire il tuo concerto questo è lo sciocco ambiente e modo di pensare in cui il mondo delle  Pipe Band sta vigorosamente crescendo”

Si riferisce alla gerarchia [nel senso di importanza e risonanza N.d.T.] degli eventi e dagli accadimenti che possono fare da corona ai Campionati del Mondo.

“Se si vuole fare un analogia”, dice Bill “E’ come se qualcuno dicesse ‘Prendiamo i 10 quartetti d’archi migliori al mondo invitiamoli a suonare a Glasgow in agosto, all’aperto sotto un vento battente ed una pioggia fitta, e facciamo sì che coloro che li ascoltano siano ad una distanza tale da non consentigli di sentire o vedere chiaramente ciò che accade’. questa è l’assurda natura di ciò che facciamo. E’ una auto-sconfitta”

E’ una situazione che richiede una fresca ventata di creatività

“Una delle caratteristiche essenziali di un grande Pipe Major è quella di possedere una specie di linfa creativa che scorre” afferma “e, si, ci sono persone con alcune buone idee creative  e buoni compositori …. ma, in termini di inventiva, è tempo di abbattere i muri e iniziare a pensare in maniera totalmente differente”.

“Tuttavia nessuno vuole farlo” dice Bill “Abbiamo dedicato tutto il nostro tempo ed energie a prepararci mentalmente ai campionati del mondo e non vogliamo compromettere quelle che sono le nostre opportunità facendo qualcosa di rischioso. Le conseguenze nel seguire questo genere di condotta ancora ed ancora, sono ciò che è accaduto alla Toronto Police Pipe Band durante l’ingresso agli Highland Games di Cowal quest’anno”

Sono finiti all’ultimo posto, e Bill ci ha spiegato:“Non è molto diverso da ciò che è accaduto in passato al 78th Fraser, penso nel 1994,quando siamo entrati e abbiamo fatto cerchio suonando waulking song. Ricordando le regole…. abbiamo infranto ciò che queste ultime impongono ossia suonare due 2 lunghi stupidi e lenti three-pace rolls [la classica introduzione per le Pipe Band N.d.T.]…così abbiamo suonato questa marcia in maniera simile alla Legione Straniera Francese e penso sia stato magnifico”.

“Dopo di ciò alcuni signori con uno swagger sitck [staffile da cavallerizzo semirigido simbolo del potere che in epoca passata faceva parte degli accessori di ufficiali e sottoufficiali istruttori dell’esercito N.d.T.] sotto il braccio sono venuti da me prima che defilassimo e mi dissero ‘Pipe Major  abbiamo il piacere di comunicarle che la sua Pipe Band non è stata squalificata’ non squalificata? No, hanno fatto qualcosa di molto più punitivo: ci hanno sotterrato.

“Lo squalificarci avrebbe dato origine a controversie. Dicendoci invece che il materiale che avevamo presentato era spazzatura e che il provvedimento era stato  attuato  per “proteggersi” , questa è l’affermazione che ci siamo trovati di fronte. La ragione d’esistere per molte Pipe Band è semplicemente quella di scendere in quell’arena.

“Per questo motivo cercano di raffinare ancora ed ancora il suonare assieme e intonare alla perfezione gli strumenti ad un punto tale da risultare “stantii”

Ancora più che in passato Bill crede che le Pipe Band si siano scrollate di dosso le componenti e gli accessori militaristici, che continuano a caratterizzare le loro apparizioni e presentazioni.

Ciò che le Pipe Band fanno al giorno d’oggi non ha niente a che vedere con l’ambito militare” e continua “Per notare quanto le nostre radici affondino nella storia basti considerare tutti i simulacri e le bardature militari che aderiscono a tutte la Pipe Band. Non posso pensare a qualcosa di più scomodo in termini di sforzo fisico  e in grado  rendere più difficile lo strumento che vestirsi co  20 pound [circa 10 Kg N.d.T.] di lana. Esiste qualcosa di peggio?”

Per Bill, è la musica che conta….tutto viene dopo di quella.

“Ricordo chiaramente tornando a casa per una visita, quando ancora ero  alla  scuola di legge. Mia moglie Lilian ed io eravamo a casa di parenti, probabilmente per Natale, e mio padre, che era un buon Piper  di Light Music, mi diede due album di Piobaireachd dei vinili editi dall’etichetta Waverley e prodotti dalla Piobaireachd Society. Erano di John MacLellan e John D. Burgess, due dei più grandi esponenti del Piobaireachd dell’epoca, suonavano dei classici del repertorio quali: Lament for the Viscount of Dundee, The Battle of the Pass of Crieff, The old Men of the Shells, Black Donalds March…

“Li ho ascoltati, ascoltati, ascoltati, mi hanno letteralmente catturato; e non riuscivo a staccarmene.”