DAL 1982 AD OGGI

La guerra del 1982 con l’Argentina per il possesso delle isole Falkland vide impegnata una piccola forza di spedizione anfibia che comprendeva uomini scelti provenienti da diverse unità. Tra questi vi erano uomini delle Scots Guards e, ancora una volta, i soldati scozzesi andarono in guerra con i propri strumenti tradizionali.

La guerra delle Falkland arrestò sul nascere tutti i progetti di riduzione delle forze armate che il governo conservatore del premier Margaret Tatcher stava valutando. Dopo  numerose operazioni di privatizzazione in altri settori per ridurre il deficit pubblico, l’attenzione del governo si stava spostando sull’esercito per ridimensionarne la struttura ed operare così altri tagli alle spesa pubblica.

Il successo folgorante riportato nel remotissimo teatro delle Falkland causò un rinnovato interesse ed affetto per l’esercito da parte della popolazione, e così salvò l’esercito britannico da un drastico ridimensionamento, che sembrava ormai inevitabile.

Dopo le Falkland l’esercito britannico è stato impegnato in numerose operazioni di pacificazione, come in Kossovo, e  nei due conflitti in Irak, nel 1991 e nel 2003-2004.

E’ stato proprio in Irak che i piper hanno di nuovo fatto sentire il suono della cornamusa in azione. Nel 1991 il carro armato dei piper degli Scots Grey attraversò il deserto del Kuwait diretto al confine Irakeno con un piper che suonava sulla torretta, e nel 2004 il Pipe Major Scott Taylor ha suonato ponendosi alla testa di una colonna di corazzati del proprio reggimento che stava per entrare nella zona “calda” di Fallujha.

L’iniziativa di Taylor rappresenta un’azione di grande impatto in uno scenario di conflitto del terzo millennio, sopratutto in considerazione che è avvenuto in aperta violazione dei regolamenti militari. Probabilmente Taylor intendeva compiere un gesto di grande impatto mediatico, ed in questo è stato certamente sostenuto e coperto dai propri superiori

Questi ultimi impieghi operativi, infatti, non hanno comportato per l’Esercito Britannico una grossa ricaduta positiva in termini di pubblicità e di popolarità come era avvenuto per la campagna delle Falkland. 

Così il governo del primo ministro Tony Blair sta portando avanti un programma di drastico ridimensionamento delle forze armate, nell’ambito del quale i reggimenti scozzesi verrebbero pesantemente colpiti. Il progetto prevede infatti l’unione di tutti i reggimenti Scozzesi di fanteria esistenti, Lowland e Highland, che darebbero vita a una super-unità Scozzese indifferenziata.

Questo porterebbe di fatto alla disintegrazione delle tradizioni secolari di ciascun reggimento. Per quanto riguarda le pipe band reggimentali, i progetti del gabinetto Blair sono confusi e contraddittori.

Finora sono state prospettate le soluzioni più varie, dalla formazione di un’unica grande pipe band  alla salvaguardia delle singole pipe band, con tutte le soluzioni intermedie possibili e immaginabili.  Qualora questo progetto di ridimensionamento dovesse essere portato a compimento, il rischio di un colpo di grazia  per l’intera scena del piping nell’ambito dell’Esercito Britannico appare quanto mai concreto.

In attesa  di conoscere la propria sorte, i piper continuano a svolgere il proprio servizio come sempre.