Il gathering è giunto alla fine e resta un po’ di vuoto in tutti noi.
Questa’anno è stato particolarmente intenso con tantissimi partecipanti, ospiti di prim’ordine: Roddy MacLeod, Craig Muirhead, Gus Sicard e Alberto Massi. Partecipanti venuti da lontano come Michael McClanathan dagli USA. Tutto molto positivo e devo dire con soddisfazione un bel concerto dove possiamo affermare di aver fatto un passo avanti nel suono e nella qualità.
Lascio ora la parola ai partecipanti al gathering che hanno voluto lasciare una loro impressione. Ringraziando Francesco Toiati per il montaggio del video
Giorgia, Corrado e Salvo che erano al loro primo gathering e Giancarlo navigato piper oramai da molti anni ospite del gathering e della Spring School.
Corrado:
Sono Corrado di Bergamo e vorrei condividere con te le mie impressioni sul Gathering 2019, appena concluso.
Ho iniziato a suonare la cornamusa due anni fa, ovviamente il primo anno solo practice chanter quindi la pipe dal settembre dello scorso anno. Non avendo potuto partecipare al Gathering dello scorso anno e nemmeno alla Spring di questa primavera, questa è stata la mia “prima volta”
Dagli amici “allievi con barba” e dal mio Maestro Arturo, veterani degli eventi da voi organizzati, avevo avuto entusiastiche presentazioni ed in effetti tutto ciò che mi avevano detto si è avverato, anche nel divertimento!!
È stata una esperienza fantastica: mai mi sarei immaginato di riuscire a suonare in gruppo sebbene il venerdì pomeriggio, sulla spiaggia, ne abbia combinate di tutti i colori; è stato un crescendo di fiducia iniettata nei mie polmoni, ma soprattutto nella mia testa.
Il concerto a Livorno è stata la mia prima esibizione in pubblico e li ho potuto lasciar andare tutto ciò che avevo, nel limite del repertorio che mi sentivo nelle dita. Ti confesso che alla fine ero talmente emozionato che mi si sono ingrossati gli occhi dalle lacrime: troppo felice!!!!
Ho anche partecipato alla Competition nella sezione Tune e mai mi sarei immaginato di arrivare sul podio: riesci ad immaginare la mia felicità?
Ancora adesso sto rileggendo le note di Alberto, tanto preziose quanto importanti per la mia crescita come piper.
Ho una sola domanda da farti: il programma della Spring è già uscito? J J
Un grande grazie quindi a Te, Alberto, Roddy, Craig, a tutto lo staff ed a tutti i nuovi amici
Un grosso abbraccio e a presto
Corrado
Giorgia:
Le aspettative per questo mio primo Gathering erano molto alte, avevo sentito storie divertenti e surreali dell’atmosfera di festa, musica e pazzia di questo appuntamento e a dire il vero ero anche un po’ spaventata. Conoscevo poche delle persone presenti e non sono di certo una brava piper. Ma dal momento del mio arrivo a Calambrone tutti i dubbi si sono dissipati, un’accoglienza calorosa e l’atmosfera era davvero familiare, di festa, persone che condividono una grande passione che riempie differenze di età, provenienza e stili di vita. Le doti musicali? Relativamente importanti, ognuno aveva la sua occasione per esprimersi, provare e partecipare. Un occasione unica per ascoltare e conoscere alcuni tra i più bravi pipers italiani e scozzesi e potersi confrontare direttamente con loro.
Unica nota dolente? E’ durato troppo poco!
Salvo:
Salve a tutti i soffiatori, a distanza di tre giorni dalla fine del raduno toscano colgo l’occasione per scrivere quattro righe su quello che ho provato durante questi tre meravigliosi giorni. Volevo ringraziare tutti, nessuno escluso, per la magnifica accoglienza nonostante per la maggior parte fossi uno sconosciuto; un grazie particolare ai maestri Roddy, Alberto, Craig e Gus, vere leggende viventi, che si mettono a disposizione di tutti senza risparmiarsi, sembrerà una frase banale ma per chi li incontra per la prima volta é condizione essenziale per mettere a proprio agio qualsiasi allievo, dal più virtuoso ad un principiante come me.
Grazie mille a Gianluigi che mi ha torturato un anno per convincermi a partecipare, grazie al mio insegnante Giankapipa per le lezioni su Skype, ai ragazzi che con i loro consigli mi hanno insegnato qualcosa in più rispetto a prima.
Un grazie esponenziale a Riccardo e Raffaele per la bellissima organizzazione.
Buon soffio e arrivederci alla spring school.
Giancarlo:
giovedì mattina inizia come tanti altri, con un paio di ore di lezione.
Lezione al parco, sulla bagpipe, quindi il caffé lo prendiamo al bar e via verso il Lambro.
Il tempo di accordare Chanter e bordoni, e si inizia a suonare. Dopo circa un’ora, dalle fronde, ecco comparire anche Umberto, con il quale viaggerò verso Calambrone.
Si accorda anche lui e passiamo l’ora successiva suonando in tre. I tre chanter insieme sparano fuori tutte le armoniche nascoste, e l’aria si riempie di aspettative. Intuiamo appena quello che ci aspetta per il weekend.
Ormai è ora di pranzo, e cosa c’è di meglio che una passeggiata, verso la miglior pizzeria di zona, per stimolare l’appetito…
Dopo pranzo c’è giusto il tempo per un caffè, lasciamo Daniele ad i suoi impegni e veniamo raggiunti da Andrea. Tre ore ci separano dalla Toscana, ma il primo convoglio è partito!
Arriviamo verso le diciannove, subito seguiti da altre due macchine, così senza perdere tempo ci fiondiamo di nuovo al ristorante, stavolta pizza fritta. Si mangia, si chiacchiera e poi prendiamo le rispettive stanze. Il tempo di posare i bagagli e ci ritroviamo al teatro della struttura che ospiterà il 17esimo B.I.G. Gathering. Siamo otto e ci conosciamo già tutti da un po’, accordiamo le pipes e diamo fiato alle sacche. Le tre Highland bagpipe della mattina sembrano uno scherzo, adesso siamo otto e il teatro si riempie in un’unica bolla di suono capace di scacciare qualunque negatività. Intanto fa la sua apparizione anche Gus Sicard, pluripremiato campione del mondo di snare. Due chiacchiere, tre birre e tutti a nanna, domani inizia il Gathering.
Il venerdì ci vede tutti svegli ed attivi, dopo colazione gli ultimi preparativi, manifesti, bandiere di Italia, Scozia e Bretagna. Chi monta il proiettore, chi va a Pisa a prendere i siciliani attivati in aereo. Altri giungono autonomamente e dopo un aperitivo, tutti a tavola, anzi i tavoli, visto che nel frattempo siamo aumentati. E mentre prendiamo il caffè compaiono anche gli insegnanti: Roddy MacLeod MBE e Craig Muirhead, accompagnati da Margaret, dalla Scozia. Alberto Massi dalla Toscana.
Qualcuno svolge le formalità burocratiche, altri suonano già, rendendo più arduo il compito dei primi, ma tant’è. Il 17esimo B.I.G. Gathering, organizzato dal B.I.G (Bagpipe Italian Group) ed A.P.I. (Associazione Pipers Italiani) è ufficialmente iniziato. Per prima cosa un po’di esercizio sui practice chanters per rivedere insieme il repertorio scelto per la massed band. Poi, dopo aver accordato un numero imprecisato di strumenti (a nessuno è ancora venuto in mente di contarci), la prima prova tutti insieme. Si continua con la proiezione di un film sulla Spirit of Scotland Pipe Band, e prima di cena, radunato anche il drum corp, ci trasferiamo tutti in spiaggia…no, non per fare il bagno, bensì le prove di marcia in massed band, coccolati dall’ultimo sole del venerdì, e guidati da Roddy e Craig. A questo punto tutti liberi per un po’, chi a guardare il tramonto, chi a fare finalmente il bagno, chi l’aperitivo al bar. Dopo cena di nuovo tutti in teatro. Si suona assieme, si suona da soli e si suona a piccoli gruppi. Insomma si suona e si fa festa, si sta assieme e ci si diverte ben oltre l’ora elegante…gli ultimi arrivano tra le tre e le quattro di notte, e guarda caso, trovano ancora un bel gruppetto sveglio e festaiolo. Spuntano Pive emiliane, whistles e uilleann pipes, cambia la musica ma si fa ancora festa, più o meno fino allo svenimento.
Il sabato inizia con lo studio di un piccolo Retreat in 3/4 a più voci, nulla di troppo impegnativo, adatto a tutti i livelli. Questo è un Gathering, non una School, quindi niente divisione in classi, stiamo tutti insieme ed assieme lavoriamo.
A seguire, con Alberto, ripassiamo ancora una volta il repertorio, ci accordiamo sulle chiusure dei brani e l’ordine della scaletta. Il pomeriggio approfittiamo del retro del Regina Mundi per dividerci in due gruppi ed esercitarci ulteriormente sul marching. È quasi ora di cena, quindi ci disperdiamo per ritrovarci pronti alle 20:30. A questo punto sappiamo quanti siamo. Ognuno con i colori suoi, o della pipe band di provenienza, in quarantatre cornamuse, due gran casse e quattro rullanti saliamo sul bus alla volta di Livorno. Giunti in città ci si divide in tre gruppi per velocizzare l’accordatura di tutti i chanter e bordoni, poi in formazione, al ritmo del drum corp, avanziamo verso il quartiere Venezia. Partono anche le pipes, il suono è potente, pulito, compatto. Sembra uno stato solido della materia. 6 percussionisti e 43 pipers marciano come un sol uomo.
Entriamo in chiesa e ci disponiamo ad arco. Inizia lo spettacolo. Roddy MacLeod, Alberto Massi e Craig Muirhead, i nostri tre solisti, alternano set indimenticabili a quelli della massed band, composta da pipers di tutti i livelli…. eppure ho come l’impressione che l’applauso più lungo lo porti a casa Gus Sicard con un roccambolesco assolo di rullante.
Strike in e cut off sono puliti, la massed band fa il suo lavoro egregiamente, i solisti sono funambolici e tutto il concerto si svolge in pieno ritmo, il pubblico che ha riempito all’inverosimile la chiesa è entusiasta.
Ma i suonatori di cornamusa sono gente meticolosa, si sa. Così prima di andare via rimettiamo pure a posto le panche della chiesa di Santa Caterina.
Se all’andata l’atmosfera sul bus era contenuta, forse per l’emozione che sempre precede uno spettacolo, al ritorno non ci sono più freni inibitori, la gioia e la soddisfazione non possono più essere contenute ed Alberto, intanto che bus viaggia, ci suona sulla Pipe tutte le sigle dei cartoni animati anni ’80 , che manco Bimbo Mix, per chi sa di cosa parlo…
L’autista capisce la situazione ed intuisce i bisogni, quindi ferma il mezzo proprio in corrispondenza della porta del bar: scendi dal bus ed entri al bar senza mettete piede in strada! La sete è tanta, la voglia di fare festa pure. Portano una torta e partono i cori (è il mio compleanno), qualcuno si alza in piedi e… vabbè qui sorvolo e vi rimando ai video.
Ma tutto prima o poi deve finire, ed il bar deve chiudere…allora ci trasferiamo in teatro poiche si, tutto deve finire, ma quando lo diciamo noi, e noi diciamo che la festa continua. C’è un tavolo imbandito d’ogni bene, salami, ciccioli, formaggi ed una mortadella intera, chi ha fame qui la sazia, chi ha sete ha l’imbarazzo della scelta. E poi ancora Great Highland Bagpipes, uilleann pipes, pive, bodhran, gran casse e rullanti. Io, finalmente, alle 6:00 di mattina mi infilo a letto, che alle 9:00 c’è la sveglia e tre ore alla mia età sono come la sufficienza a scuola, il minimo insindacabile.
Domenica colazione e poi ognuno ad accordare il suo strumento per la competizione. L’agonismo in realtà è poco, l’amicizia invece tanta, e la gara è solo una scusa, l’ennesima, per stare e crescere insieme.
A pranzo l’atmosfera è più pacata, tutti hanno dormito poco negli ultimi giorni, ma il vero motivo è che siamo agli sgoccioli e nessuno vuole andare via. Tre giorni intensi, indimenticabili, alla fine dei quali ogni anno mi ripeto la stessa cosa. Non mi bastano! Ne voglio ancora!
Resta solo il tempo per l’ultimo Poncino (siamo attaccati a Livorno) la premiazione dei vincitori e il giro di saluti. Un po’ alla volta la gente si avvia verso casa. La costa Toscana, forse triste del silenzio e la quiete che ci lasciamo alle spalle ogniqualvolta riponiamo le pipes, ci saluta con un tipico tempo scozzese, ma anche un po’ bretone, insomma…piove. Neanche a rendersene conto e siamo in strada, sulla via del ritorno. Io, i compagni di viaggio ed un incontenibile magone. Dodici lunghi mesi e chissà quante cose dovranno passare e succedere prima del prossimo raduno nazionale dei pipers italiani, e già non vedo l’ora…
Concludo questo mio prolisso resoconto complimentandomi per il lavoro svolto da tutti, ma soprattutto dagli organizzatori che hanno reso possibile tutto ciò. A voi il mio più sentito ringraziamento, non mollate mai ragazzi!!! Ringrazio ancora i Maestri scozzesi che come ogni anno ci hanno supportato, ma anche sopportato, ed infine, ultimo ma non ultimo, Alberto Massi, che da sempre ci segue, e che ha per l’occasione composto una allegrissima marcia, ormai il tormentone di questa fine estate.
In alto i calici allora per il B.I.G. e A.P.I. e….brindisino.
Giancarlo Percopo