Gathering 2020

Il Resoconto di Giancarlo Percopo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo resoconto di Giancarlo Percopo (Barbagianka per gli amici)

Resoconto Gathering B.I.G. e A.P.I. 

18, 19 e 20 Settembre 2020

E’ domenica pomeriggio, e piove. 

Come sempre negli ultimi anni, la penultima domenica di settembre a Calambrone piove.

Mi viene da pensare, parafrasando un vecchio blues, che il cielo pianga per noi e al posto nostro… Ma bando ai sentimentalismi, sono troppo stanco e reduce da una notte brava.

Salgo in auto ed inizio a buttare giù qualche rigo, voglio scrivere un piccolo resoconto di questo weekend, ma nulla che possa davvero farvi provare ciò che è stato. 

Per tutti questo 2020 è stato un Annus Horribilis, ricordo che  proprio a pochi giorni della consueta Italian Spring School of Piping 2020, l’evento è stato cancellato…poi la pandemia, il lockdown e tutto il resto appresso. Così mai avrei creduto possibile vedere organizzato il Gathering 2020, eppure

Eppure! Quanta forza, quanta tenacia e caparbietà in questa parola: EPPURE!

Ai primi di settembre la conferma: il Gathering 2020 dei pipers italiani ci sarà. 

Gli ospiti stranieri saranno in forse fino alla fine, eppure il gathering 2020 si farà. 

Le adesioni non sono tante come negli anni passati eppure sono abbastanza per organizzare l’evento.

La presenza di Roddy MacLeod, Craig Muirhead e Gus Sicard (i quali purtroppo non sono potuti venire), è sempre graditissima, eppure la voglia di stare insieme ha prevalso. 

C’è la volontà di radunarsi, che questo anno è più forte e sentita che mai, eppure tanto basta.

Quando in futuro ripenserò a questo evento so, con certezza, che la prima immagine che mi verrà in mente sarà il tavolo all’ingresso, con grossi flaconi di disinfettante, rotoli di carta assorbente, alcool e mascherine chirurgiche monouso che l’Associazione Pipers Italiani ha messo a disposizione di tutti gratuitamente. Qualcuno potrà pensare che non è certo una bella immagine da conservare a ricordo, eppure racchiude in sé il desiderio, l’impegno, e la voglia di continuare, di fare i conti e andare avanti, di non arrendersi alle avversità. In questa immagine io vedo la serietà, l’impegno e la dedizione di un gruppo di amici, ormai lo zoccolo duro del piping italiano, che anno dopo anno, e senza nessun tornaconto personale, si impegna e si dà da fare per tenere in piedi questo fenomeno che siamo noi: italiani con la passione per la Cornamusa Scozzese, strumento così lontano eppure così affascinante.

Un grazie ed un applauso lungo più dei mesi appena trascorsi. 

A Riccardo Bonanni, a Raffaele Depaola, ad Alberto Massi, e a tutto il BIG, e a tutta l’ API.

Senza di voi non saremmo altro che un branco di celtacchioni allo sbaraglio! HOLD FAST

Ma ecco in breve (?!? ma se non ho la benché minima dote di sintesi!?!) cosa è successo nel weekend:

Il venerdì pomeriggio, dopo i discorsi di benvenuto, le presentazioni, i ringraziamenti ed il vademecum di regole igieniche e di distanziamento da rispettare, Alberto tiene un workshop sulla accordatura della bagpipe, sia chanter che bordoni, dirigendo ciascun volontario nelle operazioni, senza mai intervenire direttamente. Mettere mano alla pipe degli altri è fuori luogo ai tempi del  covid, ma questa è l’occasione giusta per smaliziare un poco i principianti mettendoli di fronte ai problemi ed alle soluzioni. Certo, ci vuole più tempo, ma a fine workshop tutte le pipes sono accordate. 

Ci disponiamo in cerchi concentrici con il giusto distanziamento e la musica della Italian Massed Band rompe il silenzio. Il dopo cena, come ogni anno è libero, chi vuole suona, da solo o a piccoli gruppi, e l’attenzione di Alberto Massi è completamente dedicata ai suoi studenti, così come pure i suoi preziosi consigli. E’ l’occasione, per ognuno di noi, per tirare le somme di un anno di studio.

Il sabato mattina viene speso affrontando gli argomenti che ognuno di noi ha suggerito. E qui ce n’è per tutti, dalle questioni riguardanti la meccanica e la gestione dello strumento, la manutenzione, l’intonazione precisa di uno o più chanter, il sistema di accordatura temperato e quello pitagorico, la scelta delle ance e così via discorrendo fino all’espressività musicale nell’esecuzione di un brano.

Al pomeriggio si imbracciano di nuovo le pipes e tutti a fare le prove per la Massed Band. Quest’anno la sfilata ed il concerto a Livorno non si possono fare, eppure c’è la spiaggia, ci siamo noi, ed è quasi il tramonto…e allora via a suonare in formazione di marcia lungo le belle spiagge di Calambrone e Tirrenia. Arriviamo così al sabato sera, chi ha voglia di suonare suona, ma tanta gente si accontenta di essere lì insieme, di essersi ritrovata dopo tanti mesi; e forse, per la prima volta in diciassette anni, ci sono più cose da raccontarsi che brani da suonare, eppure va bene così. Mauro (il drum major) si improvvisa in una dimostrazione di strumenti insoliti, e conquista la curiosità di tantissimi, così molti potranno raccontare di aver fatto suonare anche zucche e calderoni pieni d’acqua. Per chi era presente gli scorsi anni poi, non sarà una novità il consueto rinfresco di mezzanotte a base di prodotti enogastronomici provenienti da ogni regione di Italia, ed in questa atmosfera la serata scorre via leggera e serena.

La domenica mattina trascorre tra practice chanter e cornamuse, lavorando su una semplice marcia adatta a tutti i livelli, che tanto lo scopo è stare insieme, riuscendo addirittura ad andare da zero a Bagpipe con un brano nuovo, in sole due ore. Evvai!

Giunge infine l’ora dell’ultimo pranzo, che come ogni anno tutta l’allegria si porta via…resta giusto il tempo per gli ultimi calici, i brindisini (lalà lalà lalà!!!), i saluti (sarebbe più corretto dire le sgomitate), i ringraziamenti e le promesse di rincontrarsi il più presto possibile.

E’ domenica pomeriggio, e piove. 

Come sempre negli ultimi anni, la penultima domenica di settembre a Calambrone piove…

eppure noi eravamo lì.

Giancarlo Percopo

Cornamusa-Milano